Umbria

Recuperato corpo uomo ucciso a Terni

Carabinieri ipotizzano motivi passionali, arrestato ucraino

Redazione Ansa

Svolta nel giallo della scomparsa di Sandro Bellini, il 53enne di Terni di cui si erano perse le tracce dal 18 maggio scorso, quando la sua auto incendiata era stata ritrovata nei boschi di Marmore: i carabinieri, su disposizione del gip, hanno arrestato con le accuse di omicidio volontario, incendio aggravato e occultamento di cadavere un 44enne muratore ucraino, Andriy Halan, convivente di una donna con la quale la vittima si frequentava. Il corpo di Bellini è stato nel frattempo individuato e recuperato dal nucleo dei sommozzatori dei carabinieri provenienti da Genova che da giorni scandagliavano il fiume Velino, a poca distanza dal luogo del ritrovamento dell'auto, dove nelle ultime ore era stato scoperto anche un telefono cellulare che apparterrebbe al 53enne. Sul luogo - hanno riferito gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa - Bellini è arrivato presumibilmente senza vita dopo essere stato ucciso nei pressi della sua abitazione di via Rosselli, ma sono ancora in fase di ricostruzione i dettagli relativi sia al luogo che alle modalità dell'omicidio, che sarebbe comunque avvenuto per motivi passionali. Il copioso sangue ritrovato in alcuni indumenti (una maglia in particolare) scoperti dai carabinieri in un secchio dell'immondizia a casa di Halan - un'abitazione in via Castello - e nel quale i Ris di Roma hanno trovato profili genetici riconducibili sia al presunto assassino che alla vittima, fanno però propendere gli investigatori per l'ipotesi di una morte dovuta forse ad un accoltellamento che ha reciso la vena giugulare. Ulteriori e più precisi elementi emergeranno dall'autopsia sul corpo del 53enne che dovrebbe svolgersi domani. Le indagini - hanno sottolineato il procuratore capo Alberto Liguori e il comandante provinciale dell'Arma Giovanni Capasso - hanno coniugato tecniche di investigazione moderne e scientifiche con quelle più tradizionali. Già nel giorno della scomparsa, e poi in quello successivo, sul luogo del ritrovamento dell'auto hanno in particolare lavorato i cani molecolari che hanno trovato tracce del sospettato anche nei pressi del fiume. "Da lì - ha detto ancora il colonnello Capasso - è iniziata un'attività di riscontro, anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici, per ricostruire la vicenda e verificare la localizzazione e la genuinità delle testimonianze dei vari protagonisti, smontando gli alibi prospettati".

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