Trentino

Il ruolo dei rifugisti nelle Dolomiti patrimonio Unesco

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 18 NOV - Oltre 30 rifugisti dell'area cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco partecipano in questi giorni all'incontro annuale, che quest'anno si tiene presso il Centro visite del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, a San Vigilio di Marebbe. Come ha sottolineato l'Assessora allo Sviluppo del Territorio, Paesaggio e Beni Culturali Maria Hochgruber Kuenzer nel suo discorso di benvenuto di ieri, sono passati più di dieci anni da quando le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. "Da allora, il numero di visitatori provenienti da tutto il mondo è in continuo aumento e, allo stesso tempo, tutti vogliono godere le bellezze di questo paesaggio naturale. Dobbiamo trovare nuovi modi per proteggere questo patrimonio mondiale e conservarlo per il futuro", ha sottolineato Hochgruber Kuenzer.
    La giornata di oggi è dedicata allo scambio tra i rifugisti presenti. "L'obiettivo di questo incontro annuale è quello di dare ai gestori dei rifugi l'opportunità di scambiare idee e fare rete dopo una stagione estiva impegnativa", ha spiegato Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco. " É essenziale spiegare le peculiarità del sito Patrimonio Mondiale, come ad esempio la geologia e gli aspetti turistici, che tutti noi abbiamo sempre sotto gli occhi, ma di cui non sempre siamo consapevoli", ha concluso Nemela. Durante questa giornata l'attenzione si concentra su azioni e progetti congiunti che sottolineano il ruolo dei gestori dei rifugi come custodi del Patrimonio Mondiale. Come ad esempio la campagna di comunicazione #vivereinrifugio, lanciata in occasione dell'incontro annuale del 2021 e realizzata nell'estate del 2022: i brevi video sulla vita quotidiana dei rifugisti hanno lo scopo di invitare gli escursionisti a comportarsi in modo consapevole e responsabile. (ANSA).
   

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