Trentino

Unibz, pianificazione forestale più precisa con Lidar

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 06 LUG - Ogni dieci anni, gli enti pubblici devono elaborare un piano di gestione forestale, documento che traccia traccia la strada per preservare la salute delle foreste, permette di sapere quante e quali piante sono presenti nei boschi e quanto e quando sia possibile prelevare alberi per mantenere le funzioni dell'ecosistema.
    L'ufficio per la pianificazione forestale della Provincia di Bolzano sta preparando un nuovo approccio assestamentale, in collaborazione con la facoltà di Scienze e tecnologie della Libera università di Bolzano. Il progetto, avviato dal professor Giustino Tonon, improvvisamente scomparso un anno fa, e seguito dal ricercatore e docente Enrico Tomelleri assieme alla Ripartizione Foreste e all'Agenzia Demanio, prevede l'impiego della tecnologia "Lidar", tecnica di telerilevamento che utilizza impulsi laser e che permette una ricostruzione in 3D ad alta definizione dei boschi. Inoltre, prende come caso-studio il territorio del Latemar, sconvolto dalla tempesta Vaia nell'ottobre del 2018 che ha causato un danno stimato di 1.492.060 m3 di piante abbattute a fronte di una ripresa annua media di 660.000 m3.
    "Osservando ciò che è avvenuto in Val D'Ega, abbiamo l'opportunità di capire quali effetti disastrosi producano i cambiamenti climatici sulle foreste e quindi preventivare non una pianificazione standard, ma che tenga conto delle probabilità di eventi estremi, sempre più probabili nei prossimi anni", spiega Tomelleri. La novità introdotta dal progetto di Unibz e Provincia, invece, è costituita dall'utilizzo della tecnologia "Lidar": le superfici boscate interessate vengono sorvolate indirizzando verso di esse un raggio laser, che consente di misurare l'altezza delle chiome e di ricostruire a computer la struttura del bosco in 3D.
    Il risultato delle operazioni di rilevamento e dell'elaborazione dei dati raccolti sono mappe forestali molto più dettagliate di quelle ottenibili attraverso le metodologie tradizionali. "Le applicazioni Lidar consentono la raccolta di informazioni a scale più fini rispetto al passato e forniscono preziosi indicatori sulla variabilità delle proprietà (biodiversità e protezione dai rischi naturali) del bosco. La disponibilità di mappe dettagliate di queste proprietà è la base per prendere decisioni gestionali di precisione", conclude Tomelleri. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it