(ANSA) - BOLZANO, 24 GEN - La Ripartizione innovazione,
ricerca e università della Provincia di Bolzano ha pubblicato il
decreto di assegnazione dei finanziamenti per 6 progetti
internazionali di mobilità di altrettanti ricercatori, 3 dei
quali altoatesini ora all'estero. Il decreto è stato pubblicato
sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige,
mentre il bando era stato pubblicato lo scorso mese di luglio.
Ai 6 progetti selezionati sono stati assegnati circa 750.000
euro, grazie al bando i centri di ricerca altoatesini diventano
il punto di partenza o di destinazione per studiosi di spicco di
ogni settore e disciplina a livello internazionale e sono 3 i
cervelli in fuga che potranno rientrare temporaneamente in Alto
Adige per svolgere un periodo di studio. Il sostegno finanziario
riguarda anche 3 studiosi stranieri che verranno a Bolzano per
motivi di ricerca, il che rappresenta "un chiaro segnale
dell'attrattività delle istituzioni di ricerca altoatesine"
spiega il direttore di Ripartizione Vito Zingerle.
Il progetto che ha ottenuto il maggior punteggio verrà svolto
da Matthias Lang, 36 anni, oggi ricercatore al National Cancer
Institute - Nih del Maryland (Usa). Lang trascorrerà due anni
presso l'Istituto di biomedicina di Eurac Research (tutor Peter
Pramstaller) potendo usufruire di una somma di 170.000 euro per
studiare - grazie alla strumentazione per l'analisi
dell'immagine presente a Bolzano e Innsbruck - il meccanismo
all'origine del Parkinson per cui le mutazioni proteiche
all'interno delle cellule malate inibiscono il naturale
meccanismo di distruzione dei mitocondri difettosi (mitofagia).
Lo studio di Lang potrebbe gettare nuova luce sul meccanismo
alla base di questa malattia neurodegenerativa sempre più
diffusa e tuttora incurabile. "La ricerca che Lang porterà
avanti in collaborazione con i biologi molecolari dell'Istituto
di biomedicina di Eurac Research punta a capire meglio come
l'interazione fra mitocondri e lisosomi può rappresentare un
punto di partenza per sviluppare una nuova terapia per il
Parkinson" spiega Pramstaller. Il direttore dell'Istituto
esprime il proprio apprezzamento per le politiche provinciali
che, come in questo caso, sostengono la competitività dell'Alto
Adige supportando in modo bidirezionale la mobilità
internazionale dei ricercatori: verso l'esterno creando
connessioni con i principali istituti di ricerca mondiali, ma
anche verso l'interno attraverso il meccanismo del "brain gain".
"Investimenti come questo sono il sintomo di un cambio di
paradigma nel sostegno alla ricerca in Alto Adige e
rappresentano una pietra miliare specialmente nel settore della
biomedicina", chiarisce Pramstaller.
"Il rafforzamento degli scambi outgoing potenzierebbe
ulteriormente il profilo della nostra provincia come polo della
ricerca, capace sia di attrarre talenti stranieri che di inviare
i propri ricercatori presso prestigiose istituzioni
internazionali" spiega Manuel Gatto, dal 1 gennaio nuovo
direttore dell'Ufficio ricerca scientifica. Dal 2007 al 2018,
Gatto ha lavorato come ispettore amministrativo al Conservatorio
Monteverdi di Bolzano, dove fra le altre cose ha contribuito a
mettere in piedi il programma Erasmus di scambio europeo
destinato agli studenti dell'istituto musicale nonché
all'accorpamento - tuttora in corso - del Conservatorio stesso
all'interno di Unibz. La formazione di Gatto si è svolta fra
Bologna, Graz, Vercelli, Warwick (Gran Bretagna) e a Saint Louis
(Usa) dove ha approfondito studi a cavallo fra filosofia,
linguistica e neuroscienze. (ANSA).