Trentino

Ipl, congedi parentali da parte dei padri in aumento

Crescente consapevolezza dell'importanza della presenza paterna

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 18 MAR - Il numero di beneficiari dei congedi parentali da parte dei padri sono in aumento e confermano una crescente consapevolezza dell'importanza di una genitorialità maggiormente condivisa. Tuttavia, il contributo provinciale previsto per chi si assenta per più di due mesi vede un calo delle richieste, segno che l'astensione dal lavoro dei padri per periodi prolungati non decolla. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati sul congedo parentale paterno in Trentino-Alto Adige, resi noti dall'Istituto Promozione Lavoratori (Ipl) in occasione della Festa del papà.
    I dati pre-pandemia mostravano una lenta ma costante crescita dei padri che usufruiscono di un'aspettativa facoltativa dal lavoro. La prolungata chiusura delle scuole e dei servizi all'infanzia nella primavera 2020 e le riaperture a singhiozzo del 2021 hanno fatto intravedere la diffusione nel post-Covid di un maggiore ricorso ai congedi dei padri rispetto al passato.
    Nel 2022 sono stati quasi 5.000 i padri lavoratori dipendenti del settore privato e residenti in Trentino-Alto Adige che hanno usufruito del congedo obbligatorio di paternità, un numero in netto aumento rispetto agli anni passati.
    Nel 2023 i beneficiari dell'Assegno provinciale al nucleo familiare + sono stati 70, distribuiti su tutte le fasce d'età con una maggiore concentrazione nella fascia 30-34 anni.
    L'importo erogato risulta ammontare per lo più a 800 euro per persona, il che corrisponde esattamente a due mensilità.
    "Come Giunta provinciale siamo consapevoli dell'importante segnale lanciato dalla promozione del congedo di paternità, perché le pari opportunità e una migliore riconciliazione richiedono anche un maggiore coinvolgimento dei padri nel lavoro di cura", così l'assessora al sociale Magdalena Amhof. (ANSA).
   

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