Trentino

Padre del giovane ucciso dall'orsa, 'responsabili si dimettano'

"Commessi errori imperdonabili"

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 18 SET - "Io e la mia famiglia non possiamo accettare una morte così orribile e cruenta. Un ragazzo esce di casa per una passeggiata e non fa più ritorno perché ucciso dal un orso. È una vicenda surreale, chi ha sbagliato, causando questo disastro annunciato, se ne assumerà le proprie responsabilità e pagherà il suo prezzo davanti alla giustizia".
    Lo scrive, in una lettera inviata in esclusiva all'ANSA, Carlo Papi, il padre del giovane Andrea, di 26 anni, ucciso dall'orsa Jj4 nei boschi sopra l'abitato di Caldes, in Trentino, lo scorso 5 aprile.
    "Questo caso, unico in Italia e forse anche in Europa, mai accaduto da oltre un secolo, mai sarebbe dovuto accadere se solo si fosse usato un briciolo di coscienza e responsabilità. I responsabilità di questa triste vicenda, senza alcuna coscienza, non si sono nemmeno rimossi dal loro incarico", si legge.
    Nella lettera, Papi invoca giustizia per il figlio e chiede le immediate dimissioni del presidente della Provincia di Trento, dell'assessore alle foreste e del dirigente generale della Protezione civile, foreste e fauna. "Queste figure di alto profilo dirigenziale - precisa - hanno commesso degli errori imperdonabili per non aver allertato i cittadini del pericolo che incombeva sopra il nostro abitato con idonei cartelli di grave pericolo, interdicendo le strade forestali con apposite transenne di chiusura. Se ciò fosse avvenuto, mio figlio Andrea oggi sarebbe ancora vivo".
    Secondo Papi "la politica istituzionale cerca di addossare tutte le responsabilità all'orsa, per potersi scrollare di dosso quelle grosse colpe che ha da tempo sulla coscienza". (ANSA).
   

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