Trentino

Caporalato e sfruttamento, c'è Rete lavoro agricolo qualità

Anche in Trentino l'organizzazione prevista dala legge nazionale

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 03 FEB - Per prevenire forme di caporalato e sfruttamento e valorizzare le aziende virtuose è stata costituita in Trentino la sezione provinciale della Rete per il lavoro agricolo di qualità, organismo previsto dalla cosiddetta legge sul caporalato (199/2016) e dalla contrattazione collettiva nazionale e provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti. Assieme ad Inps, la sezione territoriale vede la partecipazione delle categorie sindacali Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e delle associazioni datoriali di settore, Cia, Confagricoltura, Coldiretti. Ne fanno parte anche il Commissariato del Governo, Inail, Provincia di Trento, Ragioneria territoriale dello Stato e Federazione Trentina della Cooperazione.
    "Purtroppo nemmeno il Trentino è immune da zone grigie in cui i diritti dei lavoratori non sono rispettati e la manodopera viene sfruttata - commentano in una nota Elisa Cattani e Katia Negri, segretarie provinciali di Flai Cgil e Fai Cisl con Fulvio Giaimo della Uila Uil -. Le indagini delle forze dell'ordine, anche negli ultimi anni, hanno fatto emergere diversi casi. Per contrastare questo fenomeno è indispensabile agire facendo fronte comune, imprese, lavoratori e istituzioni favorendo l'emersione del lavoro nero e valorizzando le aziende oneste che insieme ai lavoratori pagano un prezzo altissimo a causa di chi mette in atto comportamenti illegali".
    La sezione locale promuoverà la prevenzione del lavoro sommerso e il contrasto all'evasione contributiva e si impegnerà, anche, per facilitare e vigilare sul corretto incontro tra domanda e offerta. Tra le varie azioni di cui la sezione locale della rete potrebbe occuparsi ci sono anche l'organizzazione e la gestione della manodopera stagionale e l'assistenza ai lavoratori stranieri. (ANSA).
   

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