Trentino

Sinner in copertina dell'Annuario dello sport altoatesino

Un capitolo interamente dedicato al Covid

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 09 APR - E' dedicata al giovane astro nascente del tennis mondiale Jannik Sinner la copertina della nuova edizione dell'annuario dello sport altoatesino, dedicato ai successi degli atleti locali e ai grandi eventi sportivi "made in Südtirol", presentato in concomitanza con la ripresa delle attività sportive di base dopo le restrizioni legate alla pandemia. Il volume - ridotto di un terzo rispetto all'anno scorso e con un capitolo interamente dedicato al Covid e alle sue conseguenze sullo sport altoatesino - è stato presentato in una conferenza stampa in diretta web.
    "Il 2020 è stato un anno molto difficile per lo sport. Eppure i nostri atleti hanno riscosso successi a livello internazionale. L'impegno per il ritorno alla normalità in condizioni di sicurezza è stato costante ed enorme", ha detto il presidente e assessore allo sport Arno Kompatscher. Le Olimpiadi invernali 2026 sono una sfida importante per l'Alto Adige: "Ne siamo fieri soprattutto perché lo sport è una scuola di vita e la nostra è una terra di sport per eccellenza" ha detto Kompatscher.
    Ospiti della presentazione sono stati il grande protagonista degli ultimi 12 mesi di sport altoatesino Jannik Sinner che ha inviato un video-messaggio da Monte Carlo rivolto ai giovani: "Lo sport ha un significato molto importante in questa fase storica: occorrono coraggio e fiducia". Presente fisicamente invece la biatleta Dorothea Wierer, che era in copertina nell'edizione 2019 dell'annuario. "E' molto importante entusiasmare i giovani allo sport per il loro futuro", ha detto Doro. La psicologa dello sport, nonché ex campionessa di atletica leggera, Monika Niederstätter ha sottolineato nel suo intervento gli effetti della pandemia e le condizioni della ripartenza dello sport di base. Erano collegati anche i presidenti di CONI Alto Adige Alex Tabarelli, del CIP (Comitato paralimpico) Massimo Bernardoni, del VSS Günther Andergassen e dell'USSA Carlo Emanuele Bosin. (ANSA).
   

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