Trentino

Festival Trento, Amendola: 'Recovery fund mole di risorse'

'Vogliamo tornare a crescere, cercando di far rientrare debito' - IL VIDEO

Redazione Ansa

"Sono contento per questo entusiasmo rispetto ai soldi del Recovery Fund: sono una mole di risorse che possono implicare grandi trasformazioni ma il loro utilizzo deve rientrare all'interno di grandi linee guida europee. Con questa operazione politica fiscale coordinata vogliamo tornare a crescere, a investire, e ad avere una prospettiva macroenomica anche di rientro del debito. È molto importante che ci sia una mobilitazione nazionale, perché queste non sono solo risorse per il governo ma per risolvere mali antichi del paese e mi auguro che anche l'opposizione partecipi alla discussione". Così il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola, intervenuto al Festival dell'Economia 2020, a Trento, in un dialogo con l'ex commissario alla Spending review Roberto Perotti moderato dalla giornalista Rai Elisa Dossi.
    "Ricordo che una base di costruzione del piano sono le raccomandazioni della Commissione 19-20: lo dico perché dobbiamo pensare anche alle riforme necessarie per l'Italia, quindi giustizia e pubblica amministrazione. Gli obiettivi sono: crescita, innalzamento del livello degli investimenti pubblici, ragionare sul futuro del nostro paese e tutto questo non è solo patrimonio del governo". 

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"Il Mes è un tema su cui tutti dobbiamo riflettere. Abbiamo 127 miliardi di quota loan nel next generation, abbiamo appena finito il processo di ratifica parlamentare con 27 miliardi per la cosiddetta cassa integrazione europea, ci sono delle risorse che vengono liberate che sono importanti. Quando un paese ragiona in termini di principio, le tre reti di emergenza sono da prendere in considerazione. Passato il dibattito politico parlamentare, io dico: discutiamone carte alla mano". 

"Escludo collegamenti tra quanto ottenuto con il Recovery Fund e la nostra posizione nella trattativa sulla questione migranti. Sull'immigrazione il sistema di Dublino è superato dalla realtà, la Commissione ha fatto una proposta, che non ci soddisfa del tutto ma che comunque c'è e aprirà un negoziato lungo e io penso anche molto duro". 

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