Trentino

Coronavirus: Muse Trento realizza protezioni per sanitari

Speciale 'plastica' prodotta da fermentazione dell'amido di mais

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 09 APR - Anche il Muse FabLab, l'officina di fabbricazione digitale del Museo delle scienze di Trento, scende in campo per dare una mano a chi è in prima linea per fronteggiare l'emergenza. Venendo incontro ad un'esigenza ben precisa: dotare il personale sanitario che effettua i tamponi Covid-19 di visiere protettive, resistenti e riutilizzabili, ma soprattutto sicure e il più funzionali possibili allo scopo. La richiesta è arrivata i giorni scorsi dal Cibio, il Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata dell'Università di Trento, che in questo periodo sta effettuando oltre mille test diagnostici del Covid-19 al giorno: circa 30 ogni ora a supporto dell'Azienda sanitaria trentina.
    "Non ce lo siamo fatti ripetere due volte. E in un solo giorno - spiega lo staff del Muse FabLab - siamo riusciti ad avviare la produzione dei primi schermi facciali, lavabili e riusabili con una visiera costituita da una speciale 'plastica' trasparente prodotta attraverso la fermentazione dell'amido di mais. Quello che abbiamo iniziato a produrre, è un modello, di ispirazione internazionale ma ottimizzato secondo le necessità del Centro di Povo e il cui progetto per stampanti 3D, in pieno spirito di condivisione FabLab, sarà messo a disposizione di tutti sul sito del Muse".
    Una rete affiatata, quella dei FabLab, che mette in condivisione idee e competenze tecnologiche. "Fabbricare valvole, mascherine stampate in 3D, stetoscopi e altri oggetti utili per ospedali e strutture sanitarie è la risposta naturale per cercare di dare una mano in questa difficile situazione. Non potevamo tirarci indietro", prosegue lo staff del FabLab trentino, che ha elaborato il nuovo prototipo. "Condividiamo volentieri il file che abbiamo prodotto. Se qualcuno volesse delle informazioni tecniche - concludono i maker del FabLab - siamo a completa disposizione". (ANSA).
   

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