Trentino

Coronavirus: in Trentino è allarme per turisti a Pasqua

Il presidente della Provincia Fugatti, temiamo spostamenti

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 07 APR - C'è allarme in Trentino per il possibile arrivo da altre regioni, e in particolare dalla Lombardia, di proprietari di seconde case in località turistiche, intenzionati a spostarsi per la Pasqua nonostante i divieti in vigore. A dirlo è il presidente della Provincia Maurizio Fugatti (Lega), che in un'intervista a Rai Radio 1, stamane, ha sottolineato i timori in vista delle prossime festività: "C'è già stato un andirivieni per troppo tempo - ha detto Fugatti - ora non dovrebbe potersi più muovere nessuno, ma dai territori ci arrivano segnali opposti, e temiamo ci siano ancora spostamenti. Abbiamo quindi chiesto alle forze dell'ordine di intensificare i controlli soprattutto nelle zone più a rischio".
    Il turismo, del resto, e in particolare la chiusura a scoppio ritardato degli impianti sciistici sono gli indiziati numero uno rispetto all'alto numero di contagi da Covid-19 registratisi in Trentino, rivelatosi decisamente sopra la media in rapporto alla popolazione. Lo scorso 8 marzo, infatti, gli impianti del passo del Tonale erano già stati chiusi sul versante lombardo in conseguenza del decreto della presidenza del Consiglio del ministri per impedire la diffusione del virus Covid-19. Non in Trentino, dove invece si sciava regolarmente.
    "In quella fase di grande frequentazione delle piste e delle località sciistiche trentine si è manifestato un contagio diffuso. In particolar modo partendo dagli operatori turistici: maestri di sci, personale che lavora negli impianti di risalita e nei luoghi di ristorazione. Questo è stato sicuramente un problema che ha avuto ricadute importanti", ha detto nei giorni scorsi il direttore dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon.
    Ai microfoni di Radio 1 Fugatti ha anche parlato di un possibile alleggerimento delle attuali misure di contenimento: "Negli ultimi 7 giorni c'è stata una stabilizzazione del contagio. Appena la parte scientifica ci darà garanzie sulla situazione noi vogliamo immediatamente mettere in atto la fase 2, ma non possiamo nemmeno creare false speranze. Nel giro di 2-3 giorni capiremo la reale situazione del contagio, se si confermerà la stabilizzazione e anche il calo dei contagi faremo delle valutazioni". (ANSA).
   

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