(ANSA) - BOLOGNA, 11 LUG - Sono stati tutti assolti perché il
fatto non sussiste i cinque ufficiali dell'Esercito a giudizio
davanti al tribunale militare di Roma con l'accusa di concorso
in peculato pluriaggravato. Erano coinvolti nell'inchiesta sulla
blindatura, più leggera e quindi meno costosa di quella
pattuita, secondo l'accusa, dei veicoli civili destinati ai
militari di vertice e alle personalità in visita al contingente
italiano in Afghanistan.
L'inchiesta partì dalla morte del capitano Marco Callegaro,
37 anni, originario della provincia di Rovigo, ma residente a
Bologna con la famiglia. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio
2010 venne trovato cadavere nel suo ufficio all'aeroporto di
Kabul, ucciso da un colpo di pistola. Fatto archiviato come
suicidio, ma i familiari e gli amici non hanno mai creduto a
quest'ipotesi. Un sesto imputato, un colonnello, è morto ad
aprile 2017, prima del processo. Fu trovato impiccato, in un
ufficio del Comando Truppe alpine di Bolzano. Anche in questo
caso si ipotizzò un suicidio.
Peculato su blindati Kabul, 5 assolti
L'inchiesta partì da morte capitano, archiviata come suicidio