Trentino

Referendum, Kompatscher: "Messaggio arriva tardi ma ben venga"

Forum all'ANSA con il governatore altoatesino ospite nella sede dell'agenzia

Redazione Ansa

"E' un messaggio che arriva tardi, la Costituzione da tempo prevede questa possibilità. Noi ci siamo sempre meravigliati che le Regioni non abbiano chiesto prima una serie di competenze". Lo ha detto il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, governatore della Provincia autonoma di Bolzano, intervenendo al Forum all'ANSA e rispondendo ad una domanda sull'esito del referendum in Veneto e in Lombardia.

"Ora col referendum il dibattito si apre e ben venga, bene la differenziazione con un regime differenziato. Una autonomia giova al territorio interessato ma anche al sistema Paese: il nostro era un territorio povero, terra di emigrazione, e l'autonomia ci ha permesso di sviluppare il territorio. Le due Province di Trento e Bolzano versano 2 miliardi e 200, è la dimostrazione che una amministrazione che tiene conto delle esigenze del territorio può far bene al Paese".

In particolare sul federalismo, ha auspicato si affronti il tema della riforma costituzionale. "Siamo pronti al federalismo? Alcuni sì ma non tutti - ha affermato -. Si dovrebbero individuare le tematiche da demandare a tutte le regioni e poi intervenire con una riforma della Costituzione in senso federalista. Certamente va affrontato ancora il tema della riforma costituzionale: spero che un giorno ci sia un momento in cui si passi ad una Camera unica e una Camera delle Regioni. La riforma di dicembre non operava una scelta netta". 

Kompatscher è intervenuto anche sulla questione della Catalogna. "Non possiamo insegnare niente a nessuno. La nostra esperienza può essere utile, considero l'autonomia sudtirolese un esempio, non un modello, ogni situazione è diversa". "Il nostro - ha detto il governatore - è un esempio di come è possibile superare i conflitti dando una autonomia al territorio e introducendo strumenti particolari, di difesa delle identità. La nostra è una situazione diversa dalla Catalogna, noi abbiamo più facilità ad affrontare alcune dinamiche, lì il dialogo si è interrotto. Purtroppo quel che è successo è la dimostrazione che il diritto all'autodeterminazione non può essere diritto alla secessione, il diritto internazionale la secessione non la riconosce. Non è un diritto di un popolo fare un referendum e andarsene, l'unica strada percorribile è la trattativa, è il dialogo, nel rispetto del principio che i patti vanno rispettati".

Sull'esito del voto in Austria, il governatore ha detto che avrebbe preferito un'altra coalizione. Ma anche se il premier austriaco in pectore Sebastian Kurz giungerà ad un accordo di governo con la destra, radicale, ha rilevato, rispetterà la tradizione europeista del suo partito popolare. "Al di là dei toni molto duri della campagna elettorale, Kurz credo che comunque come forma mentis, idea politica, faccia parte di questa tradizione". Il governatore ha ricordato che la campagna elettorale in Austria "è stata monotematica, si è parlato solo di immigrazione, enfatizzando le preoccupazioni. I tono sono stati aspri, e ora si tornerà anche a ragionare sui contenuti che contano davvero". Inoltre, ha aggiunto Kompatscher, "L'Austria si avvicina al suo semestre europeo, e cercherà di proporsi come possibile alleato per il rinnovamento dell'Ue per farla ripartire".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it