Trentino

Carabinieri: comandante Rosati lascia Bolzano

L'ufficiale destinato a Verona

Il tenente colonnello Massimo Rosati lascia il reparto operativo di Bolzano

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 27 SET - Il Tenente Colonnello Massimo Rosati lascia dopo 4 anni il Reparto Operativo dei Carabinieri e dopo ben 10 anni la provincia di Bolzano (ove, dopo una lunga esperienza in Sardegna, ha ricoperto l'incarico di Comandante della Compagnia di Merano prima di giungere al Comando Provinciale) per assumere il comando del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Verona.
    Sono stati anni caratterizzati da numerose operazioni di servizio che hanno visto l'Ufficiale ed il suo reparto costantemente impegnati nella lotta alla criminalità. Per citare alcune delle attività basterà ricordare le operazioni "Due ruote 2012" (26 persone, di cui 7 arrestate in Slovacchia, deferite per numerosi furti di biciclette di ingente valore in costanza di importanti competizioni amatoriali), "Dak 2013" (9 albanesi arrestati per furti in abitazione in tutta la provincia), "Totem 2014" (6 kosovari arrestati per furti di colonnine bancomat), "Sabotage 2015" (27 rumeni arrestati per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione) e "Cupi 2015" (5 kossovari e albanesi arrestati in collaborazione con il Lka austriaco per una serie di furti in abitazioni ed alberghi nella fascia di confine). Vero e proprio fiore all'occhiello è stata, fra il 2008 ed il 2011, l'operazione "Seeds", una complessa e delicata attività d'indagine finalizzata ad interrompere una corposa attività di commercio on-line di marijuana, materiali e tecniche per la coltivazione, che ha consentito di deferire, sull'intero territorio nazionale, ben 669 persone, di cui ben 149 in stato di arresto, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oscurare oltre 60 siti internet e sequestrare ingenti quantitativi di droga. Rosati, infine, ha condotto personalmente le indagini relative ad alcuni omicidi, fra i quali quelli di Erna Pirpamer e Peter Cristina a Merano. (ANSA).
   

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