Trentino

>>>ANSA/ Doping: Schwazer; Fidal "Seguite le regole, noi feriti"

Replica a marciatore e tecnico. Malagò: "poche chance per Rio"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 GIU - Una "ferita" che colpisce "i sentimenti più profondi". Il giorno dopo la difesa di Alex Schwazer e del suo tecnico, Sandro Donati, l'Atletica italiana tiene a chiarire la sua posizione e non usa mezzi termini nel definire lo stato d'animo imperante. Il n.1 della Fidal, Alfio Giomi ieri si era detto "sconvolto" e, in caso di conferma della positività al testosterone sintetico dell'atleta, anche "tradito". A maggior ragione, dopo aver sentito Donati e Schwazer scagliarsi contro Iaaf e Wada alludendo al complotto, stamane il Consiglio federale ha emesso un'aspra nota in cui si precisa la posizione "interlocutoria" della Federatletica ma soprattutto si evidenzia che "anche nella vicenda Schwazer, le regole, così come il confronto con tutti i soggetti coinvolti, analitico e documentato, hanno sempre rappresentato il punto di riferimento a monte di ogni decisione. Senza nessun distinguo".
    Intanto l'atleta sarà sospeso dal 28 giugno al 5 luglio, data in cui è fissata la controanalisi. Per questo la Federazione sottolinea che "bisognerà attendere il completamento dell'iter formale per arrivare a un giudizio solido su questa vicenda, così come è altrettanto ovvio che, nel mentre, sia opportuno che la Fidal assuma una posizione rispettosamente interlocutoria" e quindi "ispirata dal rispetto delle norme". L'impegno è ormai rivolto a "una stagione ricca di appuntamenti di rilievo straordinario" - chiariscono dalla Fidal - e "al sostegno dei tantissimi che vivono l'atletica quotidianamente". Insomma, dopo i tentativi di reintegrare il marciatore altoatesino nella Nazionale in vista di Rio, ora sembra regnare indifferenza, ma anche una certa dose di diffidenza, almeno fino alla prova definitiva del 5 luglio. Quella che, secondo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, difficilmente potrà ribaltare un verdetto che al momento estrometterebbe Schwazer da Rio e che probabilmente porrebbe la parola fine alla sua carriera: "Speranze? Qui o si è sbagliato l'atleta o hanno sbagliato gli altri", specifica. "Io sono uno che la speranza ce l'ha sempre, sono sempre ottimista. Certo - ha aggiunto Malagò - la casistica e la storia lasciano intendere un altro tipo di direzione, salvo che invece si dimostri qualcosa di diverso.
    Stiamo a vedere". Un Malagò ancor più irritato dalla tempistica e dai modi della Iaaf. E se sul caso-Schwazer "vista la mediaticità", auspica almeno di "accelerare l'iter prima del 5 luglio" (ma ormai la data è fissata), perché "prima si fa e meglio è" in modo che "qualche elemento chiarificatore ce lo potremmo già avere", ieri una cordiale telefonata è arrivata dal numero uno della Federazione internazionale, Sebastian Coe, per un chiarimento sul blitz al Quirinale per un controllo a sorpresa a Elisa Rigaudo: "L'ho sentito, era all'oscuro di tutto e non ha colpe", precisa Malagò.
    "Ho spiegato che è avvenuto un fatto grottesco, assurdo e molto grave", ha aggiunto, anticipando anche l'arrivo di una lettera di scuse ufficiali della Iaaf. Intanto sul caso-Schwazer, uno dei nomi più gettonati sui social resta quello di Gianmarco Tamberi, il primo a dirsi contrario al ritorno dell'altoatesino in Nazionale. Il saltatore azzurro, iridato agli ultimi mondiali indoor, preferisce non commentare: "Non ho nulla da aggiungere - ha riferito all'Ansa -, mancano meno di due mesi a Rio e preferisco conservare ogni energia nervosa per le Olimpiadi...". (ANSA).
   

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