Toscana

Tumori,a Siena primo trial al mondo immunoterapia e epigenetici

Sviluppato da Fondazione Nibit per testare combinazione farmaci

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 08 NOV - Parte da Siena il primo studio al mondo che combina immunoterapia e farmaci epigenetici per superare la resistenza all'immunoterapia: trattato il primo paziente dal Centro di immuno-oncologia dell'ospedale Santa Maria alle Scotte.
    Si tratta di un trial clinico sviluppato da Fondazione Nibit con il contributo di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, per testare l'efficacia e la sicurezza di una nuova combinazione di farmaci in quei pazienti con melanoma o tumore al polmone che non rispondono all'immunoterapia. Oggi è stata effettuata la prima somministrazione al Centro di immuno-oncologia dell'ospedale senese, diretto dal Michele Maio, professore ordinario di oncologia all'Università di Siena e presidente della Fondazione Nibit. "Lo studio - spiega Maio che è coordinatore della sperimentazione - valuterà l'efficacia e la sicurezza della tripla combinazione di due farmaci immunoterapici (ipilimumab e nivolumab) con una nuova formulazione orale di un farmaco epigenetico (Astx727) rispetto alla sola combinazione di ipilimumab e nivolumab, in pazienti affetti da melanoma e tumore polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico, resistenti ad un precedente trattamento con anti-Pd-1/Pdl-1. Uno studio possibile grazie anche al finanziamento nell'ambito del progetto 5x1000 di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, in collaborazione con diversi centri di ricerca italiani (Int Milano, Ist Genova, Università di Firenze, Napoli e Sassari)". Lo studio Nibit-Ml1 arruolerà oltre 100 pazienti e rappresenta l'ultimo passo di una lunga storia di ricerca. Nell'ultimo decennio l'immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento di molti tumori. "Alcune neoplasie che in passato non lasciavano alcuna speranza - aggiunge - oggi possono essere affrontate con maggiore successo. Nonostante i grandi progressi compiuti, rimane ancora una quota consistente, circa il 50%, di pazienti che non rispondono efficacemente ai trattamenti. Oggi la ricerca in oncologia si sta concentrando nel tentativo di aumentare il numero di pazienti che possono trarre beneficio da questi trattamenti". (ANSA).
   

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