Toscana

Screening neonatale, ampliati i test

Da Meyer anche guida per i genitori su esami

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 16 OTT - In Toscana lo screening neonatale è stato allargato ulteriormente e attualmente comprende anche tre malattie lisosomiali (malattia di Pompe, malattia di Fabry e mucopolisaccaridosi I) e le Scid (Immunodeficienze congenite severe). Ad annunciarlo l'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi insieme al dg e al direttore sanitario del Meyer, Alberto Zanobini e Francesca Bellini. Proprio il Meyer ha messo a punto una guida per spiegare ai genitori cosa è lo screening neonatale e a cosa serve: la pubblicazione sarà distribuita in tutti i 24 punti nascita della regione.
    Prima in Italia, la Toscana ha attivato lo screening neonatale allargato delle patologie metaboliche a partire dal 2001, estendendolo poi a tutto il territorio regionale nel 2004, e anticipando di molti anni il decreto ministeriale che nel 2016 lo ha reso obbligatorio per tutti i neonati. Lo screening ha lo scopo di individuare precocemente alcune malattie congenite e quindi prevenire o limitarne i danni assicurando ai bambini l'avvio immediato di terapie specifiche e quindi una buona qualità di vita. Il test si effettua analizzando gocce di sangue raccolte tramite una piccola puntura sul tallone del neonato fra le 48 e le 72 ore di vita, che vengono poi inviate al Meyer per i test. Lo screening è in grado di identificare oltre 40 malattie metaboliche che, se non adeguatamente trattate, possono interessare vari organi e apparati, e in alcuni casi possono anche essere causa di morte. La Toscana "ora è di nuovo la prima ad ampliare il ventaglio di screening, inserendone altri per altre patologie - il commento di Saccardi -. Individuare subito possibili malattie significa poter intervenire tempestivamente per curarle. Inoltre abbiamo presentato una brochure che spiega ai genitori di cosa si tratta e cosa si vuole andare ad accertare". (ANSA).
   

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