Toscana

Dispositivo riproduce senso tatto con energia mano e braccio

Frutto ricerca congiunta dell'Ateneo di Pisa e Università Usa

Redazione Ansa

(ANSA) - PISA, 23 APR - Le vibrazioni trasmesse attraverso mano e braccio quando tocchiamo un oggetto giocano un ruolo essenziale nel farci provare una determinata sensazione tattile.
    Ma misurarle e costruirne dei modelli è estremamente complesso.
    Uno studio dell'Ateneo di Pisa e dell'Università della California Santa Barbara ha messo a punto SkinSource, uno strumento open-source in grado di misurare e modellare le vibrazioni della pelle lungo gli arti superiori in risposta a un insieme molto ampio di stimoli tattili localizzati.
    Le potenziali applicazioni del dispositivo, spiega l'Ateneo pisano, "vanno dal design di nuove protesi e mani robotiche fino alla realtà aumentata tattile". "Il tatto - spiega Matteo Bianchi, docente di robotica al dipartimento di ingegneria dell'informazione dell'Università di Pisa - è un senso chiave sia per la capacità di percepire il nostro corpo come collocato nello spazio in una certa posizione, sia per la capacità di capire le proprietà fisiche degli oggetti, quali la rugosità e la rigidezza. Il nostro dispositivo è in grado di predire l'estensione e l'intensità delle vibrazioni che si trasmettono lungo gli arti superiori a seguito di differenti tipi di stimoli di forza localizzati, in modo accurato. Il toolbox è open-source, ed è quindi a disposizione di tutta la comunità scientifica che ne vuole fare uso, liberamente scaricabile dal link https://doi.org/10.5281/zenodo.10547601". SkinSource può essere utilizzato anche per la progettazione e design di interfacce per la restituzione sensoriale in protesi degli arti superiori e in mani robotiche teleoperate in cui è fondamentale avere un ritorno tattile, così come nella chirurgia robotica e in molte applicazioni che fanno uso della realtà aumentata. "Ora quindi - conclude Bianchi - possiamo sfruttare lo studio e la modellazione della propagazione dell'energia meccanica lungo la pelle per costruire sistemi indossabili distribuiti, per garantire un'esperienza immersiva che integri stimoli visivi e tattili. Il sistema può operare accanto alle interfacce per realtà aumentata a cui stiamo già lavorando" (ANSA).
   

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