Toscana

A Firenze una piazza per il maestro buddista Daisaku Ikeda

Anche Roberto Baggio alla cerimonia di intitolazione

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 13 APR - Una piazza intitolata a Daisaku Ikeda, maestro buddista, scomparso lo scorso novembre a 95 anni, presidente onorario della Soka Gakkai, il più grande movimento buddista laico al mondo e cittadino onorario di Firenze.
    Alcune centinaia di persone hanno partecipato questa mattina alla cerimonia allo rotonda dove termina via Reginaldo Giuliani, al confine con il comune di Sesto Fiorentino, a breve distanza dalla sede dell'istituto. Tra loro anche Roberto Baggio che si avvicinò al buddismo quando giocava con la Fiorentina: per lui tante foto ma nessuna dichiarazione.
    "Ricordare il maestro Ikeda non significa solo ricordare il grande pensatore, filosofo, maestro e guida spirituale ma anche ricordare un uomo la cui dedizione concreta a promuovere la pace è stata una potente costante durante tutta la sua vita", ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella che insieme all'assessora ai Rapporti con le confessioni religiose Maria Federica Giuliani ha poi sottolineato il forte legame di Daisaku Ikeda con Firenze.
    Il maestro buddista ricevette il Fiorino d'oro nel 1992, il Sigillo della pace nel 2007 e la cittadinanza onoraria nel 2017; a pochi mesi dalla sua scomparsa, lo scorso 20 gennaio venne ricordato con una cerimonia di commemorazione nel Salone dei Cinquecento. "Non possiamo che rivolgere oggi a lui, e a tutta la comunità Soka Gakkai, la nostra più profonda gratitudine per aver arricchito e rafforzato i valori di solidarietà, ispirati a principi di vero Umanesimo, in cui la nostra città affonda le sue radici", ha aggiunto il sindaco Nardella.
    "Sono grato, felice e anche molto emozionato", le parole del presidente del Soka Gakkai Alberto Aprea, visibilmente commsso: "Desidero rinnovare la nostra determinazione non solo a tramandare che uomo è stato Daisaku Ikeda, ma a continuare la sua opera diffondendo nel futuro il suo messaggio di amicizia e di pace. Sono convinto che il processo di creazione di dialogo e di profondi legami umani intrapreso dal maestro Ikeda, e da noi ereditato, non avrà mai fine". (ANSA).
   

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