Toscana

Donna uccisa a Castelfiorentino, è sempre caccia al marito

Il sindaco: 'Era una persona fantastica'. Due giorni di lutto cittadino e fiaccolata

Redazione Ansa

 Lo cercano da ieri sera, ormai in tutta la Toscana, anche con l'elicottero, ma al momento nessuna traccia di Alfred Vefa, l'ex marito e assassino di Klodiana, 37 anni il prossimo dicembre, morta per un colpo di pistola che le è stato sparato a distanza ravvicinata in strada a Castelfiorentino, non lontano dalla casa dove viveva con i figli. Casa che aveva diviso anche con l'ex coniuge nonostante la separazione e il divorzio. Alfred, muratore di nazionalità albanese come la vittima, è stato sospettato fin da subito per il delitto. Si è reso subito irreperibile: per i carabinieri, che conducono le indagini coordinate dal pm Ornella Galeotti, sarebbe in fuga con la sua Golf grigia, senza soldi e documenti ma forse con la pistola con cui ha sparato a Klodiana. Il suo telefono risulterebbe spento dalle 19,05 di giovedì sera, quasi mezz'ora prima dell'omicidio.

Ieri la donna doveva trascorrere la serata con un'amica.  Invece, da quanto poi ricostruito, ha incrociato l'ex marito per strada. Uno scambio di battute. Lei lo avrebbe spintonato, lui allora avrebbe estratto la pistola e le avrebbe sparato un colpo, uccidendola. A assistere l'altra sera all'omicidio sarebbero stati due uomini che stavano andando al circolo ricreativo, poco distante. Ma ad alcune fasi della discussione tra i genitori avrebbe assistito anche la figlia 14enne, da casa. La ragazzina sarebbe così corsa a svegliare il fratello, 17anni, che stava dormendo. Quando i due fratelli sono arrivati in strada la madre era già riversa per terra e il padre era scappato.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e gli investigatori ascoltano in queste ore le persone vicine agli ex coniugi. Da quanto risulta agli inquirenti, la donna non avrebbe mai presentato denunce contro l'ex marito dal quale aveva divorziato in Albania due anni fa, anche se il divorzio non era stata ancora trascritto in Italia per problemi burocratici. A Castelfiorentino convivevano, da separati, nella stessa casa. Una situazione che non sarebbe stata gradita dalla famiglia di Alfred Vefa. Nel pomeriggio, la pm Ornella Galeotti ha ascoltato i due figli della coppia. Poi sarà affidato l'incarico per l'autopsia che sarà effettuata all'istituto di medicina legale dove la salma è stata portata.

 "Era una ragazza fantastica, che conoscevo bene personalmente, e che era amata da tutti. Questo fatto ci ha distrutto". Così scrive stamani su Fb il sindaco di Castelfiorentino (Firenze) Alessio Falorni per la morte di Klodiana Vefa. Il primo cittadino, stringendosi "con forza" alla famiglia "soprattutto ai figli che lascia" la vittima, ha poi reso noto che "Castelfiorentino proclamerà il lutto cittadino, con due giorni nei quali le nostre bandiere saranno issate a mezz'asta, le manifestazioni pubbliche saranno annullate, e alle scuole sarà chiesto di stimolare gli studenti circa il tema del femminicidio e della violenza sulle donne". Organizzata anche una fiaccolata per stasera. "Era una persona solare, socievole, una bravissima mamma, i nostri clienti gli volevano bene. Siamo sotto shock". Queste le parole di una dipendente della pizzeria dove per due anni aveva lavorato la vittima: l'aveva lasciata ad agosto, ora era impiegata in un calzaturificio di Empoli. "Ero una sua amica, sapevo che erano separati e che lui da un paio di mesi si era allontanato. Qualche screzio come in tutte le coppie che si separano ma, all'apparenza, era tutto normale", ha riferito un'amica che insieme ad altre due donne si è fermata in via Galvani, davanti al luogo dove Klodiana è morta e dove tra tanti fiori è stata lasciata anche una scarpa rossa, simbolo della violenza sulle donne. 

 

Gli investigatori raccolgono le testimonianze dei familiari e dei conoscenti della vittima. Secondo alcuni racconti emersi sul posto sono stati uditi più spari, qualcuno parla di tre. Klodiana Vefa, secondo quanto appreso, non era separata legalmente dal marito, anche lui albanese, ma negli ultimi tempi c'erano contrasti nella coppia e sembra che l'uomo non vivesse più nella stessa casa. Klodiana Vefa lavorava come cameriera in una pizzeria e si era inserita nella comunità di Castelfiorentino. La donna è stata uccisa a poche decine di metri dalla casa dove abitava coi figli. In via Galvani sono accorsi gli stessi figli, un fratello e altri parenti della 35enne.

 

Il Sis dei carabinieri nella strada dell'omicidio ha repertato due bossoli sul terreno esplosi da una pistola ma l'ispezione meticolosa dell'area continua. L'arma invece non è stata trovata: è stata portata via dall'assassino, fuggito a bordo di un'auto. Telecamere private e pubbliche potrebbero aver inquadrato la direttrice di fuga così come testimoni lungo il tragitto potrebbero dare importanti indicazioni.

Questo omicidio aggrava la situazione di ordine pubblico a Castelfiorentino colpito all'improvviso, insolitamente, negli ultimi mesi, da episodi di criminalità, in particolare liti e violenze, sia nel centro storico sia nell'area della stazione ferroviaria, tanto da allarmare la cittadinanza e le istituzioni. Il Comune ha varato un piano per rafforzare il presidio delle zone più a rischio ed ha ingaggiato un servizio privato di vigilantes armati per proteggere le strade del centro. Un corteo di protesta degli abitanti c'è stato il 12 settembre, da piazza Gramsci alla stazione ferroviaria, uno dei luoghi dove si concentrano le maggiori criticità per l'ordine pubblico.

 

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