Toscana

Vedute mai viste di Piazza del Campo a S.Maria Scala

Siena, opere del '500 di Rustici erano in custodia presso Mps

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 08 GIU - Dagli Uffizi di Firenze a Siena, due storiche vedute della Siena cinquecentesca del pittore Vincenzo Rustici saranno esposte al complesso museale Santa Maria della Scala. Sono opere di proprietà degli Uffizi profondamente legate all'identità di Siena, vedute di Piazza del Campo realizzate nel 1585 intitolate 'Piazza del Campo con la sfilata delle contrade' e 'Piazza del Campo con la caccia ai tori', entrambe tele di 192x126 cm. Per portarli a Siena c'è stato un accordo fra il sindaco Luigi De Mossi e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
    I due dipinti erano da alcuni decenni in un deposito esterno agli Uffizi, in custodia presso la Banca Monte dei Paschi di Siena, non visibili al pubblico: adesso, con il trasferimento al Santa Maria della Scala, potranno essere ammirati da tutti ogni giorno.
    La formula studiata da Museo, Comune e Fondazione Santa Maria della Scala sarà di un deposito a lungo termine, che permetta al museo senese di valorizzare le opere degli Uffizi che prosegue nel disegno di connotare la Galleria fiorentina come polo diffuso sul territorio.
    "Due opere identitarie, legate all'anima della nostra città, d'ora in poi saranno visibili a chiunque - ha commentato De Mossi - Le valorizzeremo in un museo pubblico, nel contesto prestigiosissimo del Santa Maria della Scala che per la sua storia e le sue caratteristiche è un po' il grande 'libro' della storia di Siena". Per Schmidt "la coppia di quadri cinquecenteschi di Vincenzo Rustici, raffiguranti non solo il cuore di Siena ma due momenti splendidi dei costumi caratteristici della città - la sfilata delle contrade e la caccia ai tori - ora sarà visibile tutti i giorni a senesi e forestieri. Questi capolavori ribadiscono quanto i senesi possano a ragioni sentirsi orgogliosi non soltanto del loro straordinario patrimonio urbanistico, ma in particolar modo anche delle tradizioni cittadine plurisecolari che trovano nel Palio il loro simbolo vivente più glorioso". (ANSA).
   

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