Toscana

A Siena la mostra 'Federigo Tozzi e le arti figurative'

Svela inedito rapporto e interesse dello scrittore per le arti

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 04 APR - Si intitola 'L'ombra della giovinezza. Federigo Tozzi e le arti figurative', la mostra in programma dal 10 aprile al 20 luglio nel complesso museale del Santa Maria della Scala di Siena, che svela e racconta l'interesse dello scrittore senese del Novecento per la pittura, la scultura e l'illustrazione.
    L'esposizione, spiega una nota, promossa da Comune di Siena e Santa Maria della Scala e curata da Riccardo Castellana, Michelina Simona Eremita e Luca Quattrocchi, oltre a esporre una selezione dell'opera degli artisti che Tozzi conosceva e apprezzava, e in molti casi le specifiche opere commentate nelle sue pagine di critica, propone un percorso documentario che, tra foto, manoscritti, lettere, libri e riviste, illustra da una prospettiva diversa le tappe principali della sua narrativa. Un Federigo Tozzi inedito, attento a quanto avveniva nel mondo della pittura, della scultura e dell'illustrazione del suo tempo. Un interesse per l'arte, il suo, nato nelle aule dell'Istituto d'arte di Siena e poi nutrito, negli anni, da rapporti di sincera amicizia con lo scultore Patrizio Fracassi e, sempre nel periodo senese, con gli incisori Ferruccio Pasqui e Gino Barbieri, allievo cesenate di Adolfo de Carolis, gran maestro della nuova xilografia italiana e illustratore di d'Annunzio. Negli anni senesi, poi, conosce anche Lorenzo Viani, che ritroverà anni dopo a Roma. Ed è proprio nella capitale, dove si trasferisce nel 1914, che la cultura figurativa di Tozzi si apre ai linguaggi "secessionisti" ed espressionisti, per giungere a ipotizzare, negli ultimi anni, un precoce "ritorno all'ordine". Siena celebra così lo scrittore nato nella città del Palio nel 1883 e morto a Roma nel 1920 e oggi riconosciuto come uno dei massimi narratori italiani del primo Novecento. "La mostra che abbiamo deciso di fare è una scelta non banale, non di un lacrimevole e benevolo ricordo, ma di un doveroso omaggio ad una scrittura e ad uno scrittore fortemente divisivo e innovativo, e quindi di difficile comprensione dai suoi contemporanei" spiega il sindaco di Siena Luigi De Mossi.
    (ANSA).
   

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