Toscana

'Popoli Reloaded' porta in sala documentari archivio

Iniziativa Festival dei Popoli da 15 a 18 giugno a La Compagnia

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 11 GIU - Sarà il regista romeno Radu Jude, vincitore quest'anno dell'Orso d'Oro al festival di Berlino, il protagonista di 'Popoli Reloaded', l'iniziativa organizzata dal Festival dei Popoli, evento internazionale dedicato al film documentario, dal 15 al 18 giugno al cinema La Compagnia di Firenze. La quattro giorni a Firenze propone una selezione di film provenienti dall'archivio e una masterclass in presenza organizzata in collaborazione con Accademia di Romania in Roma.
    Popoli Reloaded è organizzato nell'ambito del progetto per la catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione degli archivi del Festival dei Popoli e Mediateca Toscana, la biblioteca multimediale specializzata sul cinema e i linguaggi della comunicazione visiva di Fondazione Sistema Toscana. Dopo oltre sessant'anni di attività, oggi l'archivio del Festival dei Popoli è arrivato a comprendere oltre 15.000 titoli tra documentari e opere audiovisive di varie tipologie e supporti.
    L'archivio, all'interno di Mediateca Toscana, è tornato a essere consultabile, a disposizione di studiosi, esperti, professionisti dell'audiovisivo, scuole, per finalità di studio, ricerca e rielaborazione creativa delle immagini. L'iniziativa Popoli Reloaded presenta a Firenze una quattro giorni di cinema con un programma di 18 documentari divisi per sezioni: Romania Facing the Past: il cinema di Radu Jude; Diamonds are Forever, film dall'archivio; Doc Explorer, la sezione sperimentale; Lo splendore della vita: il cinema di Tizza Covi e Rainer Frimmel.
    Classe 1977, Jude è oggi tra le voci più interessanti della cinematografia contemporanea e il festival lo celebra con sei dei suoi film tra cui Aferim! (2015), western in bianco e nero, The Exit of the Trains (2020), sui pogrom contro la popolazione ebraica durante l'invasione nazista; e il corto The Marshall's Two Executions (2018) sulla fucilazione del generale Ion Antonescu. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it