Toscana

Indagini su abiti di Luana, forse favorirono trascinamento

Accertamenti su rispetto norme infortuni. Perizia a scatola nera

Redazione Ansa

(ANSA) - PRATO, 27 MAG - Quando Luana D'Orazio il 3 maggio è morta tirata dentro l'orditoio, la macchina tessile che la uccise, "indossava una tuta nera casual, non una divisa da lavoro" mentre "ai piedi aveva delle scarpe antinfortunistiche". Lo riferisce l'equipe di consulenti della famiglia di Luana D'Orazio dopo aver appreso che l'inchiesta si sta occupando di eseguire "accertamenti sull'abbigliamento della giovane operaia nel giorno dell'incidente". In particolare, al di là di quale sia stato il funzionamento del macchinario a cui era addetta, i magistrati inquirenti vogliono comprendere se siano state messe in atto le cautele anti-infortunistiche. Gli investigatori vogliono dunque capire se i vestiti indossati al momento dell'incidente della madre 22enne abbiano potuto contribuire al suo trascinamento all'interno del macchinario. Gli accertamenti tecnici sul macchinario proseguono. La scatola nera dell'orditoio a cui era addetta Luana D'Orazio è stata estratta ed è al vaglio degli inquirenti. I periti ne stanno completando le verifiche "avvalendosi della collaborazione di tecnici della casa produttrice tedesca del macchinario"; l'azienda che l'ha fabbricata e conosce tutti gli aspetti della progettazione e del funzionamento e da lì potrebbe essere un contributo importante per la ricostruzione dell'incidente sul lavoro. Per la procura di Prato i primi rilievi confermano "il quadro indiziario della rimozione delle cautele antinfortunistiche" dall'orditoio tuttavia per comprendere in quale fase della lavorazione sia avvenuto l'incidente è necessario decrittare la scatola nera. In particolare, i tecnici, dovranno stimare la velocità a cui stava girando il subbio, che è il cilindro rotante che avvolge il filo. Sui messaggi che la giovane avrebbe mandato al fidanzato nei giorni precedenti la tragedia il procuratore Giuseppe Nicolosi ha spiegato che "non risulta che questi documenti siano agli atti dell'indagine, che si occupa piuttosto di far luce sulle cause che hanno portato tecnicamente alla morte dell'operaia". Fissato per i prossimi giorni l'interrogatorio di uno dei due indagati, il manutentore dei macchinari. L'altra indagata, la proprietaria della ditta, accusata come lui di omicidio colposo, sarà ascoltata nei giorni seguenti.

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