Toscana

Covid: ordinanza Giani, negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta

Deroghe per edicole, farmacie, parafarmacie e consegne domicilio

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 02 APR - Nei giorni domenica 4 e lunedì 5 aprile, Pasqua e Pasquetta, in Toscana saranno chiusi tutti gli esercizi commerciali compresi i tabaccai, con la sola deroga a favore di rivendite di giornali, farmacie e parafarmacie: lo ha stabilito un'ordinanza della Regione Toscana. L'ordinanza, firmata dal presidente della Toscana Eugenio Giani, dà però la possibilità "della sola consegna a domicilio, esclusivamente mediante la prenotazione on-line o telefonica e non presso l'esercizio commerciale, dei generi alimentari e di beni di prima necessità". Covid: Marras, a Pasqua permesso asporto bar e ristorazione. "L'ordinanza, riguarda il commercio: infatti tra le attività che dovranno restare chiuse, con la sola possibilità di consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, sono citate le diverse tipologie di esercizi commerciali, ovvero: gli esercizi di vicinato, le medie e grandi strutture di vendita; i centri commerciali. Per questo, le attività artigianali e i pubblici esercizi, come panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca, non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, a esercitare l'attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè, facendo sia l'asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti", ha poi precisato l'assessore regionale alle attività produttive, Leonardo Marras, riguardo all'ordinanza di Giani per le chiusure di Pasqua e Pasquetta della Regione. Dunque "i ristoranti, i bar, i pub, le rosticcerie, le pasticcerie, i negozi di pasta fresca, le gelaterie, le pizzerie, i panifici. continuano ad esercitare la loro attività con le regole della zona rossa e quindi possono fare sia l'asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti", "mentre i negozi di vicinato, come le macellerie, le medie e grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità". Marras spiega infine che la decisione è stata presa per "i numeri dei contagi, ancora elevati e preoccupanti, che ci impongono di mantenere alta l'attenzione". "Ogni iniziativa - conclude - va vista nell'ottica del massimo rigore che consenta di vivere le festività con grande equilibrio".

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