(ANSA) - GENOVA, 21 GEN - "Ce l'abbiamo fatta. Era
indispensabile questo annullamento per fare chiarezza". Così
Bruno Rossi, papà di Martina commenta la sentenza della
Cassazione sulla morte della figlia. "Adesso si lavora per avere
il minimo di giustizia. Martina non me la ridarà nessuno, ma
almeno si saprà cosa è successo quella notte. Ci hanno provato
in tutti i modi a distruggere me e mia moglie. A raccontare
un'altra storia. Ma io sono più duro di loro e non ho mai
ceduto". Avevo una forte delusione dopo la sentenza d'appello.
Quelle motivazioni - ha detto il papà di Martina - hanno
cancellato il lavoro della polizia, dei primi giudici. Pensare
poi che quelle motivazioni le ha scritte una donna non riesco a
mandarlo giù. Non ha pensato che poteva succedere anche a lei,
alle sue figlie? Si mettono le scarpe rosse e poi quando hai la
possibilità di punire chi fa del male a una donna, fai le cose
diversamente". "Adesso bisogna lottare contro il tempo per
evitare la prescrizione - conclude Rossi - e arrivare a
ristabilire la verità per Martina, perché se lo merita".
Per uno dei difensori della famiglia, Luca Fanfani. "È una
decisione giusta. posso dire solo evviva. Oggi in aula eravamo
io come legale storico di Bruno Rossi e i colleghi Stefano Savi
e il professor Enrico Marzaduri. Siamo soddisfatti". "È una
grandissima soddisfazione. Quello che abbiamo sempre ritenuto su
quanto successo ha trovato accoglimento", ha detto Stefano Savi.
"Adesso si può arrivare fino in fondo e arrivare ad accertare la
verità. Abbiamo fatto tanto per arrivare a stabilire la verità.
Bisognerà dare l'ultimo colpo di reni per evitare la
prescrizione". (ANSA).
Martina Rossi: papà; sollievo, ora chiarezza
Legali famiglia, 'accertare la verità e evitare prescrizione'