Toscana

Torre del Lago, prima opera con robot

Spettacolo per il Festival internazionale della robotica di Pisa

Redazione Ansa

(ANSA) - TORRE DEL LAGO (LUCCA), 30 SET - Per la prima volta la robotica e l'opera lirica si fondono e danno vita alla 'Robot opera', dove cantanti lirici e un robot umanoide, Face (sviluppato al centro di ricerca 'Enrico Piaggio' dell'Università di Pisa) si dividono la scena, conquistando il pubblico del teatro Puccini di Torre del Lago (Lucca).

Lo spettacolo è andato in scena ieri sera nell'ambito del Festival internazionale della robotica, in corso di svolgimento a Pisa fino al 3 ottobre. Ed è stato un doppio debutto: quello di Face e quello di 'Dr. Streben', la prima robot opera rappresentata al mondo su musiche di Girolamo Deraco che ha portato in scena un'opera da camera per soprano, tenore, baritono, robot ed ensemble. Lo spettacolo è stato il frutto dell'alleanza tra Festival della robotica, diretto da Franco Mosca, Fondazione Pucciniano e Cluster, associazione di compositori e musicisti contemporanei lucchesi, diretta da Girolamo Deraco, con Vincenzo Reale che ha curato il libretto.

Attraverso sensori posizionati sulla testa, Face orienta lo sguardo verso l'interlocutore umano, ne analizza espressioni facciali e gestualità e ne inferisce lo stato emotivo. A sua volta Face inizia una comunicazione non verbale attraverso espressioni facciali, sguardi e ammiccamenti, per stabilire un dialogo empatico, grazie a 32 micromotori, posti sul volto del robot che, in modo analogo ai muscoli facciali, permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare un'enorme quantità di espressioni anche complesse. Face è utilizzato pure come strumento per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale e per approfondire l'interazione sociale e affettiva tra uomo e robot. Da qui il libretto dell'opera, che narra di uno scienziato, il Dr. Streben che finisce per innamorarsi della creatura robotica che ricorda la sua amata e scomparsa Galatea. Consapevole erò che Face (Umy nella 'robot Opera') non potrà diventare una donna, decide di trasformarsi lui stesso in un Cyborg, grazie a Mexos, una sorta di esoscheletro collegato al computer. La 'fusione' avrà effetto e il drone, immobile sul palco dall'inizio, inquadrerà la mano di Umy e quella dello scienziato che si uniscono, proprio come avviene nel 'Giudizio universale' di Michelangelo. "Da oggi, per la prima volta nella storia - ha sottolineato Mosca -, anche un robot umanoide è stato protagonista in scena. Questo evento ha rappresentato un ulteriore passo in avanti, sia per l'arte sia per la ricerca scientifica".
   

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