Toscana

Il prete che parlava ai cinesi

Così Don Momigli "gestì" immigrazione orientali a Firenze

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 10 GEN - Un' "invasione" di oltre tremila cinesi avvenuta in poco tempo a San Donnino, un paesino di 4.500 abitanti alla periferia di Firenze che si ribellò: sarebbe stato come se una città come Roma fosse invasa da 3 milioni di immigrati. Le tensioni di 25 anni fa, con speculatori sulla allora inedita ondata migratoria che pose le basi per una delle più popolose 'Chinatown' d'Italia, una politica che fu spesso assente, centinaia di operai italiani che perdevano il lavoro ed episodi di raccomandazione per i permessi di soggiorno trovarono un punto di svolta con la comparsa su quella scena difficile di un sacerdote: don Giovanni Momigli, che era stato uno dei sindacalisti Cisl più noti della Toscana e che aveva lasciato tutto per indossare la tonaca. E' la vicenda al centro di 'La rivoluzione di Don Momigli - La via fiorentina all'integrazione' (Edizioni Sarnus-Polistampa, 20 pagine, 15 euro) del giornalista fiorentino Luigi Ceccherini.
   

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