Toscana

Duplice omicidio a Firenze, fermato un uomo

Vittime una donna e un transessuale. Ferita un'altra donna

Redazione Ansa

Avrebbero avuto una relazione sentimentale stabile Mirco Alessi, l'uomo di 42 anni arrestato per il duplice omicidio avvenuto ieri a Firenze, e il transessuale brasiliano Gilberto Manoel Da Silva, ucciso a coltellate nella sua abitazione di via Fiume. E' quanto accertato dai carabinieri dopo l'arresto di Alessi, avvenuto ieri a Monticiano (Siena). In base a quanto appreso, nell'ultimo periodo il trans avrebbe fatto continue richieste di denaro al 42enne, minacciando anche di rivelare la loro relazione se non le avesse soddisfatte.

Sarebbe andato a casa del transessuale con la precisa intenzione di ucciderlo Mirco Alessi, il 42enne arrestato dai carabinieri con l'accusa di essere il responsabile del duplice omicidio avvenuto ieri mattina all'alba in un appartamento di via Fiume a Firenze. La relazione tra il brasiliano Gilberto Manoel Da Silva e Alessi andava avanti da anni. Alessi, non sopportando più le continue richieste di denaro da parte del transessuale, che lo avrebbe ricattato minacciando di rendere pubblica la loro storia, avrebbe deciso di togliergli la vita e si sarebbe recato a casa sua con questa precisa intenzione. La 27enne dominicana Mariela Josefina Santos Cruz, uccisa anche lei a coltellate, sarebbe stata aggredita da Alessi solo perché si trovava nell'abitazione al momento dell'omicidio del transessuale. Una terza ragazza, dominicana di 25 anni, è riuscita a salvarsi gettandosi da una finestra.

Mentre era in fuga Mirco Alessi, arrestato per il duplice omicidio avvenuto a Firenze, ha strappato il cellulare di mano a una passante e ha chiamato il 112, chiedendo ai carabinieri se erano contenti delle "due sorprese" che aveva lasciato nell'abitazione fiorentina di via Fiume, riferendosi al transessuale 45 enne e alla 27enne morte accoltellate. La chiamata non è partita, ma è stata riferita ai militari da un testimone, la donna alla quale Alessi, arrivato a Cecina (Livorno), aveva preso il telefono. Secondo quanto ricostruito, dopo il duplice omicidio Alessi è tornato nella sua abitazione di via Palazzuolo per cambiarsi i vestiti sporchi del sangue delle vittime, poi è fuggito con la sua auto, una Citroen C1 rossa. Si è diretto verso Santa Croce sull'Arno, dove ha messo fuori uso l'impianto satellitare della vettura per non essere localizzato. Per tutto il tempo della fuga, nel corso della quale ha anche ritirato denaro a un bancomat, ha effettuato chiamate deliranti al 112, sfidando i carabinieri e sottolineando la sua abilità nella fuga. Arrivato in un paese dell'entroterra livornese ha sostituito le targhe della sua auto con quelle rubate a una vettura in sosta. Poi è arrivato a Cecina, dove ha strappato il telefono alla passante e ha cercato di chiamare il 112 parlando delle due "sorprese" lasciate a Firenze. In tarda serata ha raggiunto Monticiano (Siena), dove ha nuovamente contattato i carabinieri, che lo hanno localizzato e arrestato mentre era nella sua auto, ferma all'interno del paese.

 

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