Toscana

Mani Michelangelo più forti artrosi grazie scalpello

Dopo cinque secoli la diagnosi raccontata dai ritratti

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 3 FEB - Il genio e la creatività di Michelangelo sono stati più forti dell'artrosi: è stato grazie all'incessante lavoro con martello e scalpello che il grande artista rinascimentale è riuscito a conservare l'elasticità delle mani fino all'ultimo, abbandonando gli strumenti di lavoro solamente sei giorni prima di morire, alla veneranda età di 88 anni.
    La diagnosi emerge a più di cinque secoli di distanza da tre ritratti del maestro, analizzati da un gruppo internazionale di esperti, tra cui Marco Matucci-Cerinic, reumatologo dell'Università di Firenze, Donatella Lippi, esperta di storia della medicina dello stesso ateneo, e Davide Lazzeri, chirurgo estetico della Casa di Cura Villa Salaria a Roma.
    Lo studio, pubblicato su Journal of the Royal Society of Medicine, ha preso in esame le mani di Michelangelo così come sono state dipinte in tre ritratti che mostrano l'artista sessantenne, con le articolazioni della mano sinistra deformate e tumefatte.
   

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