Toscana

Toscana, così si vota con la nuova legge

Una scheda ma con due voti anche disgiunti, tornano preferenze

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 2 MAG - Con la nuova legge elettorale si vota con una sola scheda ma con due voti: uno per il presidente, il secondo per una delle liste. I due voti possono essere anche disgiunti, come già cinque anni fa.
    Sulla scheda ci saranno le liste di circoscrizione (una per provincia ma quattro a Firenze) - con l'elenco di tutti i candidati solo da spuntare per indicare l'eventuale doppia preferenza di genere - e a destra i candidati presidenti.
    Ogni partito deve indicare un candidato presidente, tredici liste di candidati consiglieri (una per circoscrizione) e un'eventuale ma non obbligatorio listino regionale di tre candidati, che saranno i primi ad essere eletti in base ai voti raccolti dal partito.
    Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E' possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto "voto disgiunto").
    A differenza di cinque anni fa gli elettori potranno indicare una preferenza per i candidati consiglieri: anzi due, un uomo e una donna. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.
    Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane nel caso nessun candidato presidente raccolga almeno il 40 per cento dei voti validi: un'eventualità che nel 2010 non c'era. Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Cinque anni fa Enrico Rossi, presidente uscente, raccolse al primo turno il 59,7 per cento dei voti.
    La legge elettorale toscana prevede una soglia di sbarramento, che è cambiata rispetto a cinque anni fa. Potranno così sperare di avere un rappresentante in consiglio comunale solo i partiti che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione, se la stessa ha superato il 10 per cento e le singole liste il 3 per cento.
    Se il presidente eletto ottiene più del 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno al 60 per cento dei quaranta seggi in palio (ovvero 24); se il presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45%, la coalizione che lo sostiene avrà diritto a 23 seggi. Se i seggi ottenuti sono di meno, scatta il premio di maggioranza: se sono già di più, li mantiene. Se la coalizione vincente raccogliesse più del 65 per cento dei voti (ovvero 26 seggi), scatta al contrario la soglia di garanzia per le minoranze, che complessivamente hanno diritto ad almeno 14 seggi. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto all'elezione di almeno un consigliere.(ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it