(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Prima rinviate. Quindi a rischio
cancellazione, cosa mai avvenuta in tempo di pace. Infine
sdoganate, ma senza pubblico straniero e con rigidi protocolli
sanitari per quello giapponese (massimo 10mila presenze in
ciascun impianto), per gli atleti ed i media. Manca un mese a
Tokyo 2020: il 23 luglio la cerimonia di apertura darà il via
alle Olimpiadi più tormentate dal dopoguerra a causa del Covid.
Con i primi atleti positivi (un ugandese) e tutto una
delegazione in quarantena, e rigidi tetti per la presenza del
pubblico giapponese che a dire il vero - ha chiarito il premier
Yoshihide Suga - potranno anche cambiare, ma nel senso delle
porte chiuse totali in caso di crescita dei contagi. L'atmosfera
non è certo quella, di gioia, che dovrebbe precedere i Giochi,
intanto però atleti di tutto il mondo stanno raccogliendo gli
ultimi pass di qualificazione e le prime squadre sono già in
Giappone. Anche l'avversità della popolazione - preoccupata che
l'arrivo di tanta gente da fuori possa rinfocolare la pandemia -
sta diminuendo, secondo gli ultimi sondaggi. L'organizzazione
dei XXXII Giochi dell'era moderna è stata tutta in salita, fin
dalla decisione del marzo 2020 di posticiparli di un anno. Erano
i giorni nei quali il Covid dilagava, costringendo i Paesi al
lockdown. Poi, tra primavera ed estate, aveva prevalso
l'ottimismo, con la speranza che il virus sarebbe stato un
ricordo al momento della cerimonia di apertura. Ma la comparsa
delle varianti ha alimentato una crescente opposizione in
Giappone. CIO e organizzatori hanno comunque tirato dritto,
affannandosi per ritardare gli eventi di qualificazione e
promuovendo un grande sforzo per scrivere le regole che
dovrebbero garantire la sicurezza dell'evento. Intanto, il
rinvio e le misure antivirus hanno comportato un costo
aggiuntivo di 2,3 miliardi di euro, portando il budget ufficiale
a 13 miliardi. E' dell scorso marzo l'annuncio che i Giochi
sarebbero stati i primi senza pubblico dall'estero. Il
presidente di Tokyo-2020 Seiko Hashimoto ha definito la scelta
"molto deludente" ma "inevitabile". E ieri è stato fissato il
limite di 10mila presenze per sito per il pubblico residente in
Giappone, con l'avvertenza che le competizioni potranno
diventare a porte chiuse se i contagi dovessero risalire. Anche
per i protagonisti si prospettano Giochi mai visti. Sarà vietato
fare il tifo - consentiti gli applausi - e gli 11.000 atleti non
potranno baciarsi. Dovranno indossare sempre la mascherina,
tranne quando mangiano, dormono o gareggiano. Potranno spostarsi
solo tra il Villaggio Olimpico ed i luoghi di allenamento o
competizione. Secondo il Cio, oltre l'80% delle persone nel
Villaggio Olimpico sarà vaccinato, ma gli atleti dovranno
sottoporsi a un test giornaliero. Un assaggio delle sfide future
si è avuto sabato, quando un allenatore della squadra ugandese è
risultato positivo all'arrivo in Giappone. (ANSA).