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Dustin Brown ko, Wimbledon perde il 'suo' campione rasta

Vince il serbo Troicki, nonostante il consueto 'spettacolo' offerto dal tedesco-caraibico e il suo tennis naif e sempre d'attacco

Redazione Ansa

Finisce al terzo turno l'avventura di Dustin Brown a Wimbledon. Il 'giustiziere' di Rafa Nadal non ce l'ha fatta contro il serbo Viktor Troicki che lo ha regolato in quattro set per 6-4, 7-6, 4-6, 6-3. Nonostante il consueto 'spettacolo' offerto dal tedesco-caraibico, il suo tennis naif e sempre d'attacco, Brown è andato subito sotto di due set, riuscendo a recuperare nel terzo, prima di cedere il servizio all'inizio del quarto con Troicki che ha conservato il vantaggio fino alla fine dell'incontro. Per Troicki negli ottavi ci sarà il vincente del match tra James Ward e Vasek Pospisil.

 

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Dreadlock e orecchini, un piercing in bocca e i colori d'ordinanza rastafari: scanzonato e sorridente, irriverente suo malgrado, anticonformista per vocazione, Dustin Brown è il volto della prima settimana dei Championships. Viene da lui la sorpresa più clamorosa di Wimbledon 2015, la sconfitta di Rafa Nadal. Al termine di un match "strepitoso", per giudizio di John McEnroe. Vinto con il suo tennis naif, ad alto tasso di spettacolarità, sempre d'attacco. "L'erba si adatta al mio stile di gioco. Non dico certo di essere imbattibile. Ma nel determinato giorno posso battere chiunque. Purtroppo l'ho capito solo adesso". A 30 anni, ma senza rimpianti. Una carriera da onesto mestierante (la migliore classifica, 43/ma posizione, nel maggio 2012), senza successi in carriera.

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Fino a ieri famoso solo per il suo look da cantante reggae più che da tennista. "Ma io sono chi sono. Non ho mai cercato di recitare una parte. Per me questa è la normalità, sono gli altri quelli strani". Nato in Germania (Celle), da papà giamaicano (Leroy, il cui viso ha tatuato sul petto) e mamma tedesca (Teresa), nel '96 si trasferisce in Giamaicana per inseguire il sogno di diventare un tennista professionista. Nel 2010 ci ripensa e prende la nazionalità tedesca. Nel frattempo "Dreddy" frequenta la periferia del tennis, viaggiando per tre anni ('04-'07) a bordo di un camper che gli regalano i suoi giocatori. Ieri la vittoria più importante, dopo aver scalato le qualificazioni (prima del torneo era n.102), e senza coach. Sabato lo attende Victor Troicki per un biglietto negli ottavi: un'altro match in salita. "Vivo alla giornata, vedremo come sarà". C'era da scommetterci.

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