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FOTO La caduta al Giro che ha rivoluzionato la classifica

Innescata dal canadese Ryder Hesjedal e da Eugenio Alafaci - re del Giro 2012 - ha innescato crash di pezzi da 90

Redazione Ansa

In una tappa con un livello di difficoltà pari allo zero, rettilinea e piatta, breve e veloce, resa insidiosa solo dalla pioggia, il veleno era tutto concentrato nella coda. E' la legge del Giro d'Italia edizione 2015. Era accaduto martedì scorso, nell'arrivo a Forlì, oggi la corsa rosa fra le più dure e indecifrabili ha concesso il bis. E che bis! La maglia rosa ha cambiato padrone in pochi secondi. Nessuno avrebbe potuto prevederlo, né tantomeno Fabio Aru, che proprio oggi ha colto la prima rosa di una carriera breve ma intensa. E' accaduto tutto a 3.300 metri dall'arrivo di Jesolo, metro più metro meno, allorché una caduta innescata dal canadese Ryder Hesjedal e da Eugenio Alafaci - re del Giro 2012 - ha innescato una caduta di pezzi da 90. Non corridori qualunque, veri e propri 'mammasantissima' del Giro, compresa l'ormai ex maglia rosa Alberto Contador. Tutti insieme appassionatamente, sull'asfalto, sotto una pioggia gelida e fitta, che ha fatto da sfondo a una rivoluzione vera e propria. A salvare lo spagnolo, da un ritardo ancor più largo, è stato il compagno della Tinkoff-Saxo, Matteo Tosatto, che gli si è avvicinato e, con un gesto fulmineo, gli ha offerto la propria bici, permettendogli di chiudere la tappa. Aru, però, era già lanciato verso il traguardo, per indossare una maglia rosa che pesa una tonnellata.

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