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Il red carpet a Cannes

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Redazione Ansa

Club Zero della regista Jessica Hausner, in concorso al Festival di Cannes, sembra fatto apposta per piacere al presidente di giuria Ruben Östlund in quanto a teatrini e atmosfere plastificate, ma al suo interno ci sono tanti temi forti anche se resi in commedia. Vale a dire: alimentazione consapevole, disturbi alimentari (come l'anoressia), manipolazione giovanile, consumismo, inquinamento globale e rispettiva salvezza del mondo.

Cannes, applausi per 'Club zero' e 'Le foglie morte'

Il tutto si svolge in un liceo privato internazionale d'élite. Qui Miss Novak (Mia Wasikowska) introduce un innovativo corso di 'alimentazione consapevole', basato sul principio che bisogna ridurre al minimo l'assunzione di cibo per avere una vita più salutare. Questo salverebbe anche il mondo dall'inquinamento sconfiggendo anche in qualche modo società dei consumi e capitalismo stesso. Ora questa visione del mondo fa presa particolarmente su cinque alunni con cui l'insegnante, a cui non manca una deriva mistica con tanto di mantra Om, stringe presto un legame esclusivo e manipolatorio. Ovvero a questi cinque eletti, Miss Novak propone a un certo punto un ulteriore salto: entrare nel Club Zero, un circolo molto chiuso dove il cibo viene addirittura abolito. L'istituto scolastico, come gli stessi genitori degli allievi, non si accorgono subito di quello che sta succedendo, poi accade quello che non deve accadere. Ragazzi a tavola con i propri genitori che rifiutano il cibo o che mangiano pochissimo per poi vomitarlo subito e questo fino alle estreme conseguenze.

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