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Mostre: la città che resiste di Francesca Leone, a Milano

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 09 SET - La città che resiste rispetto alla città digitale, globalizzata, inquinata, pandemica, impaurita o indifferente, espropriata e controrivoluzionaria. E' il tema della mostra dal titolo "Francesca Leone. Ulteriori gradi di libertà, nella città che resiste" curata da Andrea Viliani, che apre domani 10 settembre fino al 7 novembre alle Gallerie d'Italia-Piazza Scala, il museo di Intesa Sanpaolo a Milano. Le opere dell'artista romana sono state realizzate con materiali poveri: cemento, ferro, lamiera. Le materie usurate e abbandonate recuperano così la loro bellezza e autorità perduta.
    "Si tratta di un'opera d'arte totale, in quanto è stata data all'artista la possibilità di rileggere l'architettura della 'sala delle colonne'. E Francesca Leone ha deciso di 'competere' con le colonne preesistenti", ha sottolineato Viliani. "Lo ha fatto - ha continuato il curatore - con un materiale che viene solitamente utilizzato nei cantieri della città che sale, ma che sparisce una volta completata l'opera. Francesca Leone, con la sua sensibilità eco-femminista, ha deciso di dare nuova vita alle lamiere, ovviamente ridipinte e ricucite". Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, ha affermato che questa esposizione "conferma il nostro museo come luogo chiave in cui ammirare e approfondire le più suggestive espressioni dell'arte contemporanea. Le collezioni dialogano con l'artista, dando vita a un progetto che arricchisce con contributi originali l'offerta espositiva di Milano e le importanti manifestazioni culturali ospitate in questi giorni in città." Le otto opere di Leone vengono fatte dialogare con "Senza titolo" (1984) di Mimmo Rotella e "Dai gradi di libertà: recupero e reinvenzione" (1975), di Ugo La Pietra, entrambe dalle collezioni di Intesa Sanpaolo, che esprimono una visione e un'esperienza affini nel tentativo di reinventare la realtà che ci circonda. (ANSA).
   

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