(ANSA) - ROMA, 05 MAG - Il fascino simbolico di numerose
"reliquie da contatto", dalle preziose tabacchiere ai giochi di
società, dai volumi provenienti dalla biblioteca ai tessuti
raffinati e capi di abbigliamento utilizzati quotidianamente
dall'Imperatore, ormai sconfitto, nel tratto estremo della sua
esistenza terrena; fino alla maschera funeraria dal calco del
volto preso dal medico Antonmarchi subito dopo la morte. E' un
Napoleone contemplativo, nostalgico, di certo più "umano" quello
restituito dalla mostra "Napoleone ultimo atto. L'esilio, la
morte, la memoria" ospitata al Museo Napoleonico di Roma dal 5
maggio, giorno in cui si celebrano i duecento anni dalla morte
avvenuta nel 1821, al 9 gennaio 2022. A cura di Elena Camilli
Giammei, l'esposizione, articolata in quattro sezioni, si
costruisce attorno a un evocativo racconto visivo, che si snoda
lungo un corpus iconografico di stampe, dipinti ed effigi
scultoree e numismatiche, per un totale di 85 pezzi. L'obiettivo
è fare luce sull'epilogo dell'esperienza politica e umana di
Napoleone Bonaparte, rappresentando gli anni dell'esilio
sull'Isola di Sant'Elena fino alla morte, un periodo nel quale
il condottiero si ripiegò su se stesso, dedicandosi al
testamento - una copia del quale è presente in mostra - e alla
trasmissione della sua memoria, tema questo affrontato anche con
una serie di documenti e volumi. "Questa mostra è dedicata agli
anni estremi di Napoleone. Restituiamo un'immagine diversa
privilegiando gli aspetti più umani", spiega all'ANSA la
curatrice Elena Camilli Giammei, "nel percorso c'è anche un
ambiente immersivo con oggetti usati da Napoleone
quotidianamente, che portano la suggestione del contatto fisico
e ai quali egli attribuiva forte significato simbolico, tanto da
esprimere la volontà, poi disattesa, di lasciarli al figlio".
(ANSA).