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A Roma targa per Verdone e i 40 anni di Un Sacco Bello

Redazione Ansa

(di Domenico Palesse) (ANSA) - ROMA, 25 LUG - Quarant'anni fa Enzo, un bullo diquartiere a bordo della sua Spider, dava appuntamento a Sergioal Palo della Morte. Da lì sarebbe dovuta partire la lorovacanza ferragostana a Cracovia, carichi di calze di seta epenne a biro. E' l'incipit di una delle tre storie checompongono 'Un Sacco Bello', il film che segna il debuttocinematografico, come attore e come regista, di Carlo Verdone.Ieri centinaia di persone si sono ritrovate proprio nell'iconicoluogo in cui fu girata la scena, all'epoca un cantiere a cieloaperto e oggi un quartiere, quello di Vigne Nuove, fatto distradoni e palazzi popolari. Ai piedi di quello che un tempo fu un traliccio dell'altatensione, e che oggi ha ceduto il posto ad un più ecologicopino, l'attore, idolo di Roma e dei romani, si è concesso unbagno di folla tra selfie e autografi. Ad attenderlo tantissimifan e curiosi, ma soprattutto i residenti del quartiere dovequarant'anni fa sembrava dovesse finire la città. "Lo scelsiproprio per questo - ha detto Verdone -. Qui non c'era nulla,era l'ideale per rappresentare la solitudine del bullo. Unasolitudine però poetica. Erano gli ultimi anni di una certapoesia di quella Roma". Per ricordare uno dei film divenuti cult del cinema e dellacommedia italiana, il III Municipio ha deciso di dedicare aVerdone e alla sua fortunata pellicola, una targa-ricordo, cosìcome anni fa venne fatto a Trastevere, proprio all'incrocio doveLeo incontrerà poi la spagnola Marisol in un altro episodio delfilm. Al suo fianco, oggi come allora, anche Renato Scarpa,l'attore che nella pellicola interpreta il ruolo dell'impacciatoSergio. "Renato fu scelto da Sergio Leone - ricorda Verdone -.Mi disse: 'guarda quest'attore di Milano che è molto bravo'. Edevo dire che fu una scelta azzeccatissima". Le cose da allora sono molto cambiate, soprattutto nella suaamata Roma, "che oggi non è più la stessa", ammette durantel'incontro con i fan. "Era una città fatta di pochi suoni - haricordato -, le campane la mattina e il pomeriggio, le cicalequando il caldo era opprimente e qualche motorino smarmittato diqualche scippatore". A cambiare, però, non è solo la città maanche, e soprattutto i cittadini. "Oggi Enzo e Sergio nonandrebbero a Cracovia - ha ironizzato il regista -. Andrebbero aIbiza con altri cento tutti uguali a lui, con gli stessitatuaggi e lo stesso taglio di capelli". (ANSA).
   

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