VENEZIA, 4 LUG - E' scoccato un'amore a prima vista tra Venezia
e Zucchero tanto da comprare, un paio di anni fa, una casa in
una calle della laguna. "E' per me un rifugio, è una cosa carina
- confida -. Qui riesco a sentire me stesso come sono, perchè i
veneziani sono molto discreti, non sono invadenti, sono molto
rispettosi, molto simili a me: pochi discorsi e più fatti.
Parlano in dialetto - racconta - cosa che mi mette subito a mio
agio, mantengono le loro radici, sono gelosi della loro città,
della sua bellezza. Ci vengo quando posso, 3-4 volte all'anno,
senza disturbare. Mi trovo bene. Vorrei continuare a venirci più
spesso - auspica -. Ho pensato che invecchiare a Venezia non è
male, sarebbe bello. Si mangia bene, ci sono ancora le osterie
dove servono il vino dalla damigiana, ci sono ancora quelli che
ti danno il pesce nei cartocci. E' una città turistica,
internazionale, ma i veneziani non hanno perso la loro genuinità
e se devono mandare qualcuno a quel paese lo fanno senza
problemi, senza essere troppo politici. Se devo fare confronto
con la Versilia è tutt'altra cosa". Parole che inorgogliscono,
il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che siede accanto a
Zucchero nel dopo concerto, allo storico Caffè Florian. (ANSA).