Al di là del valore del film, fa davvero piacere vedere una
coppia d'attori, come Carlo Delle Piane e Lando Buzzanca,
prestarsi al ruolo così singolare di coppia di anziani gay presi
da eterno amore. Mille miglia lontano dal "vizietto", 'Chi
salverà le rose?' opera prima di Cesare Furesi mette in scena
l'amore omosessuale più dolce, quello senile, fatto di tenerezze
e nessuna smanceria. Ma nel film, girato ad Alghero, anche tanti
altri temi: quello della paternità, della famiglia 'arcobaleno'
e del gioco del poker (Delle Piane riveste i panni dell'avv.
Santelia personaggio cult di Regalo di Natale di Avati).
Prodotto e distribuito dalla nuova casa di produzione Corallo a
partire dal 16 marzo, Chi salverà le rose? mette in scena
l'amorosa assistenza da parte di Giulio (Delle Piane) a Claudio
(Buzzanca), suo grande amore allettato da anni, e alla fine
l'intervento salvifico di Valeria (Caterina Murino) figlia di
Giulio. Ci troviamo in una grande prestigiosa villa, nella quale
l'ufficiale giudiziario ha pignorato quasi tutti i mobili. Qui
vive appunto Giulio Santarella, ex professionista del poker, e
il suo Claudio che non sa nulla del disastro giudiziario che ha
colpito la famiglia. Ad intervenire in questa difficile
situazione, ci sarà la figlia Valeria insieme a suo figlio Marco
(Antonio Careddu), ma forse occorrerà anche l'intervento di
Giulio che dovrà vestire per l'ultima volta i panni del
giocatore di poker. Nel cast anche Philippe Leroy e Guenda
Goria. "È una bellissima coraggiosa storia che mi ha subito
catturato - dice Carlo Delle Piane tornato dopo anni sul grande
schermo -. Credo nell'amore assoluto anche tra due maschi. Ho
compiuto 81 anni e 69 di carriera e trovo che questa mia
interpretazione sia la più fantasiosa, emozionante e matura di
tutta la mia carriera". E dall'attore un commosso omaggio alla
moglie (Sabina Negri, ndr): "al di sopra di tutto c'è oggi mia
moglie. Due anni fa ho avuto, come molti sapranno un'emorragia
cerebrale e senza di lei non ce l'avrei fatta". "Il gay mi
mancava - dice con ironia Buzzanca che ha sempre rappresentato
nel cinema italiano il prototipo dell'homo eroticus, del Merlo
maschio-, ma i due personaggi del film sono dolci e io mi sento
molto dolce". Critiche dalla destra? "Non me ne frega niente di
quello che dicono a destra e sinistra. Certo sono di destra, ma
queste mi sembrano cose superate". Dal regista esordiente,
nessun imbarazzo nello spiegare la dedica-insulto al padre (a
quel pezzo di m.... di mio padre, ndr.) che si vede a inizio
film: "Ho sempre avuto un rapporto difficile con lui anche
perché forse cercavo il suo riconoscimento che non arrivava mai.
L'ho combattuto fino allo stremo, siamo venuti quasi alle mani,
ma in fondo in tutto questo c'è tutto l'amore che ho per lui".