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Nicoletta Romanoff, madrina al Festival di Roma

L'attrice, mi emozionerò per mia madre per Costner

Redazione Ansa

Per lei, Nicoletta Romanoff ''il cinema è una passione che è diventata il mio lavoro. Non pensavo - dice in un'intervista all'ANSA - che avrei fatto l'attrice, l'ho capito solo dopo il film di Muccino''. A parlare è l'attrice in qualità di madrina, o meglio padrona di casa, della nona edizione del Festival di Roma. La Romanoff infatti non solo condurrà la serata di apertura e quella di chiusura, ma anche le varie premiazioni. A lei anche l'onore di assegnare i premi collaterali e gli altri riconoscimenti conferiti quest'anno: il Marc'Aurelio Acting Award a Tomas Milian, il Maverick Director Award a Takashi Miike, il Marc'Aurelio alla carriera a Walter Salles e quello del futuro a Fedoraienko.

"Cosa farei ora professionalmente? Mi piacerebbe - dice l'attrice - interpretare una donna come me di 30 anni divisa tra famiglia e carriera". Attrici di riferimento? "E' difficile saper scegliere tra le molte attrici perché io non riesco a dividere la loro professionalità con la loro vita privata. Ad esempio mi piace molto Meryl Streep anche per il fatto che ha quattro figli avuti tutti dallo stesso uomo. Ormai un evento straordinario".

Nicoletta Romanoff sembra però avere un po' di paura per questo suo nuovo compito: ''è la prima volta che faccio una cosa simile e sento tutta la responsabilità. In questa edizione del Festival di Roma sono una madrina a tutto tondo che fa la padrona di casa. Insomma ho paura di deludere". Sicuramente però l'attrice sarà emozionata quando incontrerà Kevin Costner: "in realtà sarò emozionata per mia madre che era innamorata di lui al tempo di 'Balla coi lupi'". E ancora la Romanoff: "questa è un'edizione speciale che chiama in causa il pubblico in un momento in cui il cinema necessita del suo coinvolgimento. Il voto popolare mostra l'essenza della manifestazione e in più dimostra quanto sia fondamentale il ruolo dello spettatore come parte attiva in questo magico mondo che profondamente amo".

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