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Papa, ci sia coerenza tra ciò che si crede e ciò che si vive

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 MAR - "Oggi ci mettiamo in ascolto della 'magna carta' dell'evangelizzazione nel mondo contemporaneo: l'Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di San Paolo VI. E' attuale, è stata scritta nel 1975 ma è come se fosse stata scritta ieri. E' attuale. L'evangelizzazione è più che una semplice trasmissione dottrinale e morale. È prima di tutto testimonianza - non si può evangelizzare senza testimonianza - dell'incontro personale con Gesù Cristo, Verbo Incarnato nel quale la salvezza si è compiuta". Lo ha detto papa Francesco nell'udienza generale, continuando il ciclo di catechesi sullo "zelo apostolico" del credente. Il Pontefice ha sottolineato che "la testimonianza di Cristo, dunque, è al tempo stesso il primo mezzo dell'evangelizzazione e condizione essenziale per la sua efficacia, perché sia fruttuoso l'annuncio del Vangelo. Essere testimoni". "Occorre ricordare - ha proseguito - che la testimonianza comprende anche la fede professata, cioè l'adesione convinta e manifesta a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, che per amore ci ha creati e redenti. Una fede che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte". Secondo Francesco, "la testimonianza, pertanto, non può prescindere dalla coerenza tra ciò che si crede e ciò che si annuncia e ciò che si vive. Essere credibili non lo si diventa solo annunciando una dottrina, un'ideologia, la persona è credibile se ha armonia tra ciò che crede e ciò che vive". "Tanti cristiani dicono di credere ma vivono in maniera diversa. E questa è ipocrisia - ha quindi denunciato -. Quante volte abbiamo sentito, 'questo va a messa tutte le domeniche ma vive così, così, così'. E' vero. E questa è la contro-testimonianza". "Ognuno di noi è chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI - ha proseguito -: 'Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?'. Non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate. Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell'azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere". In questo senso, "la testimonianza di una vita autenticamente cristiana comporta un cammino di santità, basato sul Battesimo", ha aggiunto il Papa,"uUna santità che non è riservata a pochi; che è dono di Dio e richiede di essere accolto e fatto fruttificare per noi e per gli altri". (ANSA).
   

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