(di Maurizio Salvi) (ANSA) - BUENOS AIRES, 12 APR - L'uomo
d'affari e conosciuto banchiere ecuadoriano Guillermo Lasso ha
vinto con chiarezza il ballottaggio svoltosi ieri in Ecuador,
recuperando un forte svantaggio accumulato nel primo turno
elettorale del 7 febbraio scorso, e conquistando così l'ingresso
nel palazzo presidenziale di Carondelet, da cui uscirà in maggio
Lenin Moreno. Al suo terzo tentativo come candidato alla
presidenza, Lasso (Creo-Psc) è riuscito ad annullare e ribaltare
il ritardo nei confronti del leader progressista Andrés Arauz
(Unes) attraendo sulla sua proposta un gran numero di voti che
due mesi fa erano andati ad altri candidati, soprattutto Yaku
Pérez e Xavier Hervas. Così, sulla base dello scrutinio
ufficiale realizzato dal Consiglio nazionale elettorale (Cne)
del 97,97% dei voti, Lasso ha ottenuto il 52,48%, mentre Arauz,
che ha forse scontato l'eredità politica pesante del suo
sponsor, l'ex presidente Rafael Correa, si è fermato al 47,52%.
Dopo aver ricevuto una telefonata del candidato di Unes che ha
riconosciuto la sua vittoria, e i rallegramenti di alcuni
presidenti dell'area conservatrice latinoamericana, Lasso ha
dichiarato che "la democrazia ha trionfato", aggiungendo:
"Questo è un giorno storico, è un giorno in cui tutti gli
ecuadoriani hanno deciso il loro futuro. Li ringrazio per la
loro fiducia". Gli analisti ritengono che il presidente eletto
manterrà sostanzialmente i cardini del modello neoliberale
introdotto da Moreno nell'ultimo quadriennio, che non ha mai
criticato. Ma Lasso non ha esitato a dichiarare ora che la sua
gestione sarà "un nuovo corso molto diverso da quello degli
ultimi 14 anni in Ecuador. Dal 24 maggio assumeremo con
responsabilità la sfida di cambiare il destino della nostra
Patria e realizzare in Ecuador le opportunità e la prosperità a
cui tutti aneliamo", Riconoscendo con amarezza una sconfitta
dopo aver assaporato la possibilità di vittoria, Arauz ha
descritto la giornata come "un infortunio elettorale, ma in
nessun modo una sconfitta politica o morale". "Perché - ha
assicurato - il nostro progetto riguarda la vita. È un impegno
per un percorso di organizzazione e costruzione di un futuro più
giusto e solidale per tutti gli ecuadoriani. Questa è la nostra
lotta". Una volta alla guida del Paese, Lasso dover fare i conti
con un Congresso unicamerale di 137 membri, all'interno del
quale può contare su appena 31 seggi della sua coalizione
Creo-Psc, mentre Arauz guiderà un drappello di 49 parlamentari.
Per questo dovrà negoziare spesso con altri partiti, come
Pachakutik del candidato Yaku Pérez (27 seggi) e Izquierda
democratica di Xavier Hervas (18), e con 13 altri parlamentari
di varia origine. (ANSA).