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Cina: approvata riforma sistema elettorale di Hong Kong

Redazione Ansa

(ANSA) - PECHINO, 30 MAR - I leader cinesi hanno approvato oggi una profonda riforma del sistema elettorale di Hong Kong, che tra l'altro riduce il numero dei seggi a elezione diretta e assicura che la maggioranza dei parlamentari dell'ex colonia sarà vagliata e selezionata da comitati di fiducia del governo di Pechino. Gli emendamenti alla Basic Law, la mini-Costituzione di Hong Kong, "sono stati approvati all'unanimità da 167 membri del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo", ha detto Tam Yiu-chung, unico delegato di Hong Kong al Parlamento cinese. L'approvazione della profonda revisione del sistema elettorale di Hong Kong riduce drasticamente la rappresentanza democratica nella città mentre Pechino vuole garantire che i "patrioti" governino la città. Le misure adottate oggi fanno parte del pacchetto messo a punto dal governo centrale per consolidare la presa sempre più autoritaria sull'ex colonia britannica dopo l'imposizione a giugno 2020 della legge sulla sicurezza nazionale per schiacciare il dissenso. I cambiamenti vedrebbero il numero dei rappresentanti eletti direttamente scendere a 20 dai 35 attuali, mentre il parlamentino locale (LegCo) porterebbe i seggi complessivi da 70 a 90. Il Comitato elettorale responsabile della selezione del governatore accrescerebbe i suoi componenti da 1.200 a quota 1.500, secondo quanto ha riferito l'agenzia Xinhua. La rappresentanza dei 117 consiglieri distrettuali, ora nel controllo totale dell' opposizione democratica dopo il voto del 2019 nella misura di quasi il 90% dei 452 seggi distrettuali, verrebbe eliminata e anche i sei seggi dei consigli distrettuali nel parlamentino andrebbero eliminati. I consigli distrettuali sono l'unica istituzione completamente democratica della città e si occupano in prevalenza di questioni di base come i collegamenti con i trasporti pubblici e la raccolta dei rifiuti. Come parte della riorganizzazione, un nuovo e potente comitato di valutazione avrà il compito di monitorare i candidati destinati alle cariche pubbliche collaborando con le autorità di sicurezza nazionale per garantire che siano fedeli a Pechino. Le autorità cinesi hanno affermato che la riorganizzazione mira a rimuovere "scappatoie e carenze" che hanno minacciato la sicurezza nazionale durante i disordini antigovernativi del 2019 al fine di garantire che soltanto i "patrioti" gestiscano la città.
    (ANSA).
   

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