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Birmania: oltre 90 morti, 'è il giorno della vergogna'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - La durissima mano dell'esercito era stata preannunciata ieri sera dalla televisione di Stato, che aveva messo in guardia i manifestanti dalla possibilità di essere colpiti "alla testa e alla schiena". Il generale Min Aung Hlaing, leader della giunta, ha invece affermato, durante la parata del Giorno delle Forze Armate nella capitale Naypyidaw, che i militari avrebbero "protetto il popolo e si sarebbero battuti per la democrazia". Migliaia di persone sono scese comunque in strada per protestare a Rangoon, Mandalay e in altre città. Il portale di notizie Myanmar Now riporta che 91 persone sarebbero state uccise oggi in tutto il Paese dalle forze di sicurezza. A Mandalay hanno perso la vita 29 persone, tra cui un bambino di 5 anni, almeno 24 a Rangoon. Altre uccisioni sono state segnalate nella regione centrale di Sagaing, Lashio, Bago, vicino a Rangoon e in altre località. Nella capitale economica del Paese alcuni colpi di arma da fuoco hanno colpito il centro culturale statunitense mentre dagli Stati Uniti arrivava l'ennesimo monito all'esercito contro le uccisioni. Nessuno è rimasto ferito ma è stata aperta un'indagine, ha detto il portavoce dell'ambasciata americana Aryani Manring. Il generale Min Aung Hlaing ha ribadito la promessa di elezioni, ma senza indicare alcuna data, mostrando la massima determinazione a prevenire qualsiasi interruzione della celebrazione, che commemora l'inizio della resistenza all'occupazione giapponese nel 1945. A guidarla era stato il padre di Aung San Suu Kyi, tuttora agli arresti in una località segreta. (ANSA).
   

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