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Gli assembramenti pericolosi, dai Navigli milanesi al litorale romano

Nel bolognese chiuso un locale in cui si organizzavano feste con 200 persone

Redazione Ansa

Dai Navigli milanesi al litorale romano sono molte le zone in cui in Italia si creano degli assembramenti pericolosi. Assembramenti contro i quali gli amministratori pubblici, sindaci e presidenti di Regione stanno pensando di intervenire. Uno dei casi è quello della Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha già disposto una stretta sugli orari di apertura dei locali. Altre misure sono allo studio del governo e potrebbero essere contenute del prossimo dpcm del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, previsto per il 15 ottobre.

Organizzava delle serate di ballo nel fine settimana violando la destinazione d'uso del suo locale che aveva trasformato abusivamente da bar con tavola calda a discoteca, creando così assembramenti pericolosi, fino a 200 persone, in contrasto con la normativa sull'emergenza da Covid-19. Per questo motivo un 39enne italiano si è visto chiudere per 30 giorni il suo locale, ad Anzola Emilia, nel Bolognese.

Intanto a Milano il Comune non sta pensando a restrizioni particolari per i locali in seguito all'aumento dei contagi da Covid. Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "A partire da stasera però ci stiamo suddividendo le zone della città da controllare tra le varie forze di Polizia. Stasera i nostri vigili della Polizia locale andranno a concentrarsi su alcune aree della città note come quelle della movida, come piazza Gae Aulenti, Sempione, i Navigli - ha aggiunto -. Però sono tanti gli spazi dove la sera si vedono assembramenti". Al momento " stiamo lavorando di cesello coordinati dal prefetto, Renato Saccone, e poi si vedrà - ha concluso Sala -. E' difficile fare una previsione e bisogna avere molta flessibilità, non siamo in grado adesso di dare una regola che funzionerà anche nel prossimo mese".

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