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Pamela: l'arrivo di Oseghale al processo LE FOTO

Tangibile la tensione emotiva in aula dove sono presenti il padre e la madre della vittima, Stefano Mastropietro e Alessandra Verni

Redazione Ansa

Palloncini bianchi, rossi e verdi, alcuni a forma di cuore con la scritta Pamela, sono stati liberati dai familiari di Pamela Mastropietro prima dell'udienza della Corte d'Assise a Macerata a carico di Innocent Oseghale, 30enne pusher nigeriano accusato di stupro, omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere.

 

Tangibile la tensione emotiva in aula con il padre e la madre della vittima, Stefano Mastropietro e Alessandra Verni, affiancati come parti civili dall'avvocato e zio della giovane, Marco Valerio Verni, nei banchi retrostanti quello che ospita l'imputato, anche lui presente a fianco dei suoi legali.

 

Palazzo di Giustizia presidiato dalle forze dell'ordine e ingresso limitato nell'aula per il processo, che per ora è a porte aperte.

 

Prima dell'udienza, la madre di Pamela, con addosso una maglietta rosa con la foto della figlia con in testa una corona, ha cercato insistentemente lo sguardo di Oseghale che si trovava dentro il gabbiotto, senza essere ricambiata. "Mi ha guardato? No non ha le p...", ha osservato. Fuori dal tribunale alcuni amici della famiglia di Pamela hanno esposto striscioni con le scritte "Giustizia per Pamela" e "Pamela vive"

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