Cronaca

Pietro Maso e gli altri, figli che uccidono i genitori: i casi choc

Da Ferdinando Carretta a a Erika De Nardo

Redazione Ansa

Salvatore e Nunzia sono stati massacrati a colpi d'ascia in testa nella loro villetta a Pontelangorino: fermati il figlio di 16 anni e un amico di 17. E' l'ultimo di una serie di casi di cronaca nera che vedono figli uccidere i genitori. 

Uno dei primi casi eclatanti che si ricordi e che torna spesso nelle cronache è la strage della famiglia Carretta, avvenuta nel 1989. Tre dei 4 membri - la madre Marta Chezzi, il figlio minore Nicola, il padre Giuseppe - furono uccisi il 4 agosto dell'89 con una pistola dal figlio maggiore Ferdinando. 

Poi il caso di Pietro Maso, che uccise i genitori a Montecchia di Crosara nel 1991.

E' il 1995 e Carlo Nicolini viene arrestato a Sestri Levante per avere ucciso e fatto a pezzi i genitori Mario e Letizia.

A Novi Ligure nel 2001 un altro fatto choc: i giovani fidanzatini Erika e Omar uccisero a sangue freddo la mamma e il fratellino di lei.

Poi ci fu Guglielmo Gatti, condannato all'ergastolo per il duplice delitto degli zii, Aldo e Luisa Donegani avvenuto a Brescia nell'estate del 2005.

Il 2 dicembre 2008 in una villetta di Mentana, alle porte di Roma, Valerio Ullasci, 30 anni, massacra a colpi di macete i genitori.

L'ultimo caso eclatante è quello di Igor Diana, 28 anni, figlio adottivo di Giuseppe Diana, 67 anni, e Luciana Corgiolu, di 62, massacrati a bastonate e finiti a coltellate a Settimo San Pietro, Cagliari. Il ragazzo si è poi ucciso in carcere il 5 dicembre scorso.

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