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Italiano in Congo tra calcio ed Ebola

Paolo Berrettini, ct della squadra locale si difende dal virus con frutta fresca, e pesce dall'Oceano

Redazione Ansa

Per scovare i migliori giovani calciatori del Congo, Paolo Berrettini gira città e villaggi del Paese africano. Li allena e si sposta poi tra la varie nazioni del continente, dal Niger al Benin, al Burkina Faso, per le competizioni alle quali partecipa con i suoi ragazzi. Attento a studiare gli schemi sul campo e, negli ultimi mesi, a evitare i pericoli dell'ebola. "Bisogna fare molta accortezza e per non correre rischi bevo solo acqua minerale imbottigliata proveniente dall'Europa, mangio pesce dell'oceano e frutta fresca" rivela parlando con l'ANSA.

In Congo, dove si trova la valle che ha dato il nome al virus, la malattia è ormai stabilmente sulle prime pagine dei giornali. "Se ne parla e anche molto, ma qui non c' è alcun caso e non se ne registrano ormai da tanti anni" dice Berrettini, originario di Narni che da gennaio è selezionatore delle nazionali under 17 e under 20. "Vivo a Brazzaville, la capitale - aggiunge - dove la città è pulita e tranquilla. Farmacie e ospedali sono forniti di tutto il necessario". Il tecnico parla con voce tranquilla ma non nasconde che un pò di paura per l'ebola ci sia. "Per selezionare i giovani calciatori - spiega - mi sposto nelle periferie e nei villaggi dove la situazione è diversa dalla capitale. Bisognare stare attenti a tutto, a ciò che fai e a quello che tocchi. L'ambasciata italiana ci ha avvertiti di prendere alcune cautele nell'alimentazione, come evitare prodotti quali la carne di coccodrillo o di antilope. Per questo bevo solo acqua minerale europea, pesce dell'oceano e frutta fresca".

Berrettini è ormai "entrato nella storia" del calcio congolese, come sottolinea con orgoglio lui stesso. Ha infatti portato i ragazzi dell'Under 20 alle finali della Coppa d'Africa che si giocheranno in Senegal. "Cosa mai riuscita finora - spiega - tanto che ad accoglierci al ritorno dalla partita decisiva c' erano migliaia di tifosi. Questi sono giovani fisicamente eccellenti ma bisogna lavorare molto sotto l'aspetto tecnico e tattico perché finora in pochi sapevano cosa fosse il 4-3-3 o il 4-4-2". "Per le varie competizioni viaggio in continuazione - rivela ancora il tecnico umbro -, spostandomi tra i vari stati, dal Niger al Benin, fino al Burkina Faso. Sono spesso negli aeroporti ma qui ci sono dei controlli medici costanti appena si arriva negli scali. Io sono sereno ma è inevitabile che qualche timore per il virus ci sia". In Congo l'attività calcistica è terminata il 31 agosto e riprenderà il prossimo mese. Berrettini ha in programma stage con i ragazzi e nuovi spostamenti alla ricerca di talenti. "Mi muoverò da Brazzaville - sottolinea - e sarò tra la gente, anche nei villaggi, per individuare gli atleti migliori. E' inevitabile che dovremo tenere conto di quanto sta succedendo con i rischi legati a ebola. Le condizioni fisiche dei ragazzi - conclude Berrettini - dovranno essere valutate attentamente per evitare qualsiasi pericolo".

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