Cronaca

Monte Bianco, un doodle di Google celebra la prima ascensione 229 anni fa

L'anniversario cade qualche giorno dopo l'inaugurazione della nuova funivia

Doodle di Google dedicato alla prima ascensione del Monte Bianco (8 agosto 1876)

Redazione Ansa

E' un successo Social e Web il doodle di Google dedicato alla prima ascensione del Monte Bianco avvenuta ben 229 anni fa: era l'8 agosto del 1786. 

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L'anniversario cade qualche giorno dopo l'inaugurazione iul 26 giugno della nuova funivia che consente di percorrere in soli 19 minuti l'ascensione di 3.500 metri. E non è tardata la risposta francese: una maxi-passerella che dal 2016 che consentirà ai visitatori di circolare liberamente attorno all'Aiguille du Midi (3.842 metri). Il tubo di acciaio, lungo 32 metri e pesante 65 tonnellate, aumenterà la già ampia offerta della stazione che conta 500.000 visitatori all'anno. Nei primi due mesi di vita, Skyway ne ha richiamati 50.000. Per provare a mantenere lo 'scettro' di attrazione più visitata delle Alpi, la compagnie du Mont-Blanc - secondo quanto riportato dai siti d'informazione francesi - ha investito 18 milioni di euro in cinque anni. La realizzazione della nuova funivia Skyway Monte Bianco, durata quattro anni, è costata 145 milioni di euro.

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Quattro anni di lavoro inarrestabile e spesso in condizioni estreme, per un investimento da 105 milioni di euro. L'acciaio e il vetro delle due stazioni e delle quattro cabine si inseriscono in un contesto che rimane dominato dai giganti delle Alpi, ma che ora e' piu' accessibile: anche i diversamente abili infatti possono raggiungere Punta Helbronner (3.462 metri) dove la terrazza panoramica, dal diametro di 14 metri, in caso di necessita' "si trasforma in elisuperficie", spiega Sergio Ravet, coordinatore della sicurezza del cantiere. Rispetto alla vecchia funivia, ormai dismessa per limiti di eta', questa e' "una nuova dimensione".

 

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"Innanzitutto - spiega la guida alpina Gianluca Marra, salito alle 7.30 sulla prima cabinovia partita - e' piu' veloce e poi non facciamo piu' le scale per arrivare sul ghiacciaio". Ma anche chi la montagna la guarda soltanto, non si annoia di certo. Sia la stazione del Pavillon del Mont Frety (2.172 metri) sia quella di Punta Helbronner sono 'trasparenti' grazie alle amplissime vetrate. Come le cabine, che durante la corsa a 9 metri al secondo (poco piu' di 30 chilometri orari) ruotano su loro stesse di 360 gradi, con tanto di sottofondo musicale.

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Un capolavoro di ingegneria e design, che va dal pilone alto 102 metri (nel secondo tratto della funivia) ai due ristoranti (con capienza di 150 persone), alla sala conferenze-cinema (150 posti a sedere) al locale commerciale della stazione del Pavillon del Monte Frety. "Se non fosse per le vetrate, sembrerebbe di essere in un aeroporto!", si lascia scappare la ristoratrice. Un'opera complessa anche per l'adattamento di chi ha lavorato in quota.

A  Punta Helbronner il termometro d'inverno arriva anche a -25 gradi. (GUARDA IL VIDEO)

 

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